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Interviste

Colloqui sulla cattiva dea di Elena Bucci, ritratti a memoria
Nel 1914, quando l'Italia pensava di poter trovare il dinamismo per costruirsi un'identità, ignorava che sarebbe inciampata in una "cattiva dea". Elena Bucci, in scena al Teatro India di Roma dal 3 al 5 maggio, colloquia con la furia di una divinità sterminatrice. Italo Calvino ne "Le citta invisibili" sostiene che l'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà, se esiste è quello che abitiamo tutti i giorni stando insieme e scrive che ci sono due modi per non soffrirne, il primo è accettarlo e diventarne parte fino al punto di non vederlo più, mentre il secondo consiste nel saper…
Marta Gilmore racconta il suo “Friendly Feuer”
Raccontare per frammenti rendendo nuova la storia. Usare un linguaggio contemporaneo per tradurre un passato lontano. Situarsi all’incrocio di punti di vista diversi, per offrire una lettura inedita di un fatto estremamente conosciuto.“Friendly Feuer: una polifonia europea” è un miscuglio ordinato di storie singole, di lotte personali, di confusioni che si incrociano e che si nascondo sotto il grande nome di “prima guerra mondiale”.La regista e drammaturga Marta Gilmore ci accompagna alla scoperta di uno spettacolo che è capace di far emergere, dalle macerie di un passato glorioso e collettivo, la solitudine della disperazione. Iniziando banalmente dal principio, come nasce…
L’ “Universo fantasia” di Roberto Binetti
Roberto Binetti, pianista, compositore e arrangiatore milanese, ha aggiunto un nuovo cameo alla sua collezione personale di successi, frutto di una carriera di concerti e preziose e importanti collaborazioni.Si chiama “Universo fantasia” ed è il suo primo album di piano solo. Dieci pezzi composti ed eseguiti da Binetti stesso, accompagnato in alcuni di questi dal violoncello di Marco Decimo.Brani suggestivi, evocativi, che trasportano l’ascoltatore in una dimensione di pace esistenziale e in un’atmosfera di introspezione e morbida riflessione, senza mai appesantirlo ma lasciandolo volare libero con il pensiero, scivolando sulle note che sgorgano dalle dita e dalle idee musicali del…
Federica Fracassi ci racconta l’amore folle per Hitler in “Magda e lo spavento”
Per Federica Fracassi “Magda e lo spavento” rappresenta il culmine di un impegno attoriale lungo e complesso. Lo spettacolo, in scena al Teatro India dal 19 al 24 aprile, è l’ultima parte della trilogia “Innamorate dello spavento” scritta da Massimo Sgorbani, attraverso cui l’attrice ha avuto l’occasione di affrontare l’amore folle e incomprensibile di tre personaggi per Adolf Hitler. Dopo Blondi, pastore tedesco del fuhrer, ed Eva Braun, è ora la volta di Magda Goebbels, moglie del ministro della propaganda del Terzo Reich, che uccise i sui sei figli prima della liberazione di Berlino. Perché ha scelto di interpretare “Innamorate…
Massimo Sgorbani: il cortocircuito tra Hitler e Walt Disney  di “Magda e lo spavento”
Con “Innamorate dello spavento” si è addentrato nei meandri della psiche di tre personaggi femminili innamorati dello stesso uomo, un uomo che è divenuto l'emblema del male storico assoluto: Adolf Hitler. Massimo Sgorbani, autore della trilogia, drammaturgo e sceneggiatore teatrale, ci ha raccontato la genesi e le ispirazioni di “Magda e lo spavento”, ultimo capitolo dopo “Blondi” e “Eva (1912-1945)”, in scena al Teatro India fino al 24 aprile. Il dialogo serrato e paradossale tra Magda Goebbels (interpretata da Federica Fracassi) e il Führer (Milutin Dapcevic), manichini cigolanti che discutono di topi e cartoni animati all'interno di un bunker che…
Francesca Benedetti: la mia Doña Lupe vampiresca nel “Calderón” di Pasolini/Tiezzi
In sessant’anni di carriera ha interpretato i più grandi ruoli femminili della storia del teatro classico e contemporaneo, prestato il volto a personaggi indimenticabili in decine di sceneggiati televisivi e radiofonici firmati Rai, ispirato i più grandi registi italiani dell’ultimo scorcio del secolo scorso, da Missiroli a Castri, da Cobelli a Ronconi. È l’attrice Francesca Benedetti, classe 1935, artista infaticabile di ammirevole talento, vincitrice del premio De Sica nel 2014 per la sua appassionata dedizione al teatro dagli anni Sessanta ad oggi. Dal 20 aprile è tornata in scena al Teatro Argentina di Roma con “Calderón” (regia di Federico Tiezzi),…
Impropriamente definito “ludopatico”: al Nuovo Cinema Palazzo, Ivano Picciallo racconta di come si fa “a sciuquè”
“Ludopatia” ci fa sorridere entrambi. Da bambini abbiamo giocato divertendoci, era una malattia solo nelle raccomandazioni delle mamme apprensive. Nicola è un impropriamente definito “ludopatico”.“Sarebbe corretto chiamarla “dipendenza da gioco d'azzardo”. Rifacendosi a un'etimologia ibrida, la ludopatia ha in sé greco e latino dove il prefisso -ludo indica la relazione col gioco e il suffisso greco -patia richiama ciò che per la medicina è una malattia o un'affezione. Perciò quello che la formula italiana definisce “dipendenza da gioco d'azzardo” deriva in realtà dall'espressione inglese “pathological gambling”, il ché farebbe del Nicola che ho portato sul palco un “gambler”, un uomo…
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