Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 766

Torino Danza Festival 2023: tornerà ad ottobre l’autunno torinese danzante

Mentre la primavera stenta a fiorire, nonostante la stagione estiva sia alle porte, la città di Torino si prepara già ad accogliere la nuova edizione di Torinodanza, in programma dal 14 settembre al 25 ottobre 2023. La rassegna, diretta, dal 2018, da Anna Cremonini e organizzata dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, proporrà 33 rappresentazioni, di cui 4 prime nazionali e un’anteprima, 7 coproduzioni internazionali, 15 compagnie e artisti connazionali e provenienti da Australia, Belgio, Germania, Israele, Regno Unito, Spagna e Svizzera.
Il Festival si pone l’obiettivo di “fotografare la realtà, le idee e i tumulti che agitano i nostri tempi inquieti”, come dichiara la Direttrice artistica, fortemente convinta della straordinaria capacità del corpo del danzatore di esprimere la propria visione del mondo e del presente in cui vive. Torinodanza è dunque un viaggio attraverso la fantasia del teatro, durante il quale gli artisti, unendosi in un solo respiro, hanno l’occasione di indagare sui nuovi linguaggi coreutici, così come sulla realtà in cui sono immersi.
Ad aprire l’edizione, sarà il coreografo spagnolo Rafael Bonachela, con la Sydney Dance Company, per la prima volta a Torino, che la sera del 14 settembre, alle Fonderie Limone di Moncalieri, presenterà, in prima nazionale, ab [intra], un’esplorazione intensa e perturbante che vuole scavare negli abissi profondi dell’uomo e metterlo a nudo, facendo luce su ogni suo istinto primordiale, ogni impulso, ogni risposta viscerale. Lo spettacolo sarà poi riproposto nelle date del 15 e 16 settembre 2023.
Sempre alle Fonderie Limone di Moncalieri, il Ballet du Grand Théâtre de Genève, diretto da Sidi Larbi Cherkaoui, si esibirà, il 29 e il 30 settembre, alle ore 20 e 45, in Ukiyo-e, opera dal titolo giapponese che significa mondi fluttuanti, una riflessione sulla vita e sul suo carattere evanescente, nonché una risposta alla solitudine, imposta nel periodo della pandemia, mediante la costruzione di una comunità armonica.
Akram Khan, presenterà invece Jungle Book Reimagined, una riscrittura del capolavoro della letteratura inglese, Il libro della giungla, di Rudyard Kipling. Il coreografo di origini bengalesi affronta, nella sua creazione, i temi centrali dell’opera, come la comunanza tra le specie, l’interdipendenza tra uomo e natura, la necessità di un senso di appartenenza, e invita lo spettatore ad un’osservazione su concetti quali la comunione dei popoli e la cultura condivisa. Multiculturalità e inclusività sono, infatti, soggetti molto cari ad Akram Khan, che ne ha sempre fatto il suo terreno di ricerca. Le repliche avranno luogo alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 6 e il 7 ottobre, alle ore 20 e 45.
La prestigiosa Batsheva Dance Company diretta da Ohad Naharin, andrà in scena con Momo, un pezzo dalla disarmante tenerezza, incentrato sullo spaesamento; i danzatori, divisi in due diversi nuclei, si incroceranno, si sfioreranno, agiranno, come estranei, su un palcoscenico, reso metafora di un mondo lacerato da separazioni e solitudini, trasmettendo bellezza ma anche un profondo dolore. Lo spettacolo, coreografato sulle musiche tratte dall’album Landfall, di Laurie Anderson e del Kronos Quartet, è previsto il 17 e il 18 ottobre, alle ore 20 e 45.
In occasione della presenza di Batsheva Dance Company, verranno proiettati, inoltre, domenica 15 ottobre, alle ore 17, al Cinema Massimo, in collaborazione con il Museo del Cinema, due film realizzati da Ohad Naharin, in cui l’artista ha ripreso due delle sue opere di repertorio, Yag e Hora.
Peeping Tom affronterà invece il tema del rapporto tra l’uomo, la Natura e il Pianeta, nella sua nuova creazione S 62° 58’, W 60° 39’ (South 62 degrees 58 minutes, West 60 degrees 39 minutes), firmata da Franck Chartier. Il titolo indica le coordinate geografiche e temporali di un punto di un deserto artico, dove una nave, insieme alla sua piccola comunità, sono intrappolate in una montagna di ghiaccio. Nella coreografia, saranno narrati eventi apocalittici, in cui si scateneranno le mille contraddizioni di un mondo logorato da guerre, inflazione, cambiamenti climatici e dalla crisi energetica. Il debutto, in prima nazionale e presentato in convenzione con il Festival delle Colline Torinesi, sarà alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 24 e il 25 ottobre, alle ore 20 e 45.
Anche quest’anno, Torinodanza presenterà, inoltre, le tendenze emergenti della coreografia contemporanea, rappresentate da Oona Doherty, giovane coreografa di Belfast ed esponente di punta della scena femminile europea, che con Navy Blue, allestimento sostenuto dal network europeo BPDA – Big Pulse Dance Alliance, riflette sulle disuguaglianze sociali, le identità di genere e le ingiustizie del capitalismo, con uno stile tra il sublime e il punk. Lo spettacolo, in scena alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 22 e il 23 settembre, alle ore 20 e 45, è ambientato in una fabbrica, dove i danzatori, in uniforme operaia, si muovono, avvolti nel blu della notte, sulle musiche di Rachmaninov e Jamie XX.
Una sezione specifica sarà, infine, dedicata ai progetti di danza selezionati nell’ambito del progetto ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo. In questa vetrina, compariranno i nomi di Compagnia Egri Bianco Danza con EartHeart – il cuore della terra, coreografia di Rafael Bianco, AlbumArte con Dust of Dreams, con le creazioni di Daniele Ninarello, Francesco Sgrò e Cordata FOR con Bello!, Piergiorgio Milano con Vague e, Balletto Teatro Torino con Tiny Uppercase. Bestiario virtuale, coreografia di Carlo Massari.
Ad arricchire il festival, un importante appuntamento con i direttori del prestigioso network internazionale Big Pulse Dance Alliance, di cui Torinodanza fa parte, previsto nei giorni dal 19 al 21 ottobre.
Torinodanza 2023 è un progetto realizzato da Torinodanza Festival/Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e dal Ministero della Cultura, da Regione Piemonte, Città di Torino, Città di Moncalieri, Fondazione per la Cultura Torino e con Intesa Sanpaolo come partner.
Si prevede un grande autunno torinese danzante.

Angelica Anania  29/05/2023

L'ascesa del podcasting: come i media digitali stanno rivoluzionando il broadcasting

Nell'ultimo decennio, il podcasting si è affermato come uno dei canali di comunicazione più influenti e in rapida crescita nel panorama dei media digitali. Questo formato audio, che consente agli ascoltatori di immergersi in contenuti vari, da approfondimenti su temi specifici a narrazioni avvincenti, ha rivoluzionato il modo in cui le informazioni vengono consumate e condivise. La sua ascesa testimonia non solo un cambiamento nelle preferenze del pubblico ma anche una trasformazione più ampia nelle strategie di broadcasting e distribuzione dei contenuti. Con una crescita esponenziale dell'audience e un'ampia varietà di temi disponibili, il podcasting offre uno spaccato unico sulle dinamiche attuali del settore dei media, sottolineando l'importanza dell'innovazione tecnologica e della flessibilità dei formati nella cattura dell'attenzione degli ascoltatori.
La storia del podcasting è intrinsecamente legata all'evoluzione di internet e alla democratizzazione dei contenuti digitali. Sebbene le radici del podcasting possano essere tracciate agli inizi degli anni 2000, con la creazione del primo "audio blog", è stato l'avvento di tecnologie più accessibili e la diffusione di internet ad alta velocità a segnare il vero inizio della sua ascesa. Il termine "podcasting" — un portmanteau di "iPod" e "broadcasting" — fu coniato nel 2004, simbolizzando l'inizio di una nuova era nel consumo di contenuti audio.
All'inizio, i podcast erano prevalentemente dominio di appassionati e tecnologi, ma la facilità di accesso e la capacità di ascoltare contenuti "on demand" hanno presto attratto un pubblico più ampio. La svolta si verificò quando grandi aziende di tecnologia e media iniziarono a investire nel formato, con Apple che integrò i podcast in iTunes nel 2005, offrendo un'ampia visibilità e facilità di accesso che hanno contribuito significativamente alla loro popolarità.
Negli anni successivi, il podcasting ha visto una crescita esponenziale, sia in termini di numero di podcast disponibili sia di ascoltatori. Questa espansione è stata alimentata anche dall'emergere di piattaforme dedicate, come Spotify e Google Podcasts, che hanno ampliato ulteriormente la portata e l'accessibilità dei podcast. Parallelamente, lo sviluppo di software di registrazione e editing audio sempre più sofisticati, ma allo stesso tempo accessibili, ha abbattuto le barriere all'entrata per i creatori di contenuti, democratizzando la produzione di podcast.
L'evoluzione del podcasting è anche il risultato di un cambiamento nelle abitudini di consumo dei media. In un'era dominata dalla sovrabbondanza di informazioni e dalla frammentazione dell'attenzione, i podcast offrono un formato flessibile e personalizzabile, capace di adattarsi alle esigenze di ascoltatori sempre più esigenti. Che si tratti di approfondimenti su temi di nicchia, intrattenimento, formazione o informazione, il podcasting ha dimostrato di poter soddisfare un'ampia gamma di interessi e preferenze.
Con l'avanzare della tecnologia e l'espansione delle reti di distribuzione, il podcasting ha continuato a evolversi, diventando non solo una forma di intrattenimento ma anche uno strumento potente per l'educazione, il marketing e la comunicazione. La capacità di creare connessioni profonde con gli ascoltatori, grazie alla natura intima e personale dell'audio, ha trasformato il podcasting in un medium unico nel suo genere, capace di influenzare l'opinione pubblica e modellare le tendenze culturali.
La rivoluzione del podcasting non sarebbe stata possibile senza significativi progressi tecnologici che hanno reso l'accesso e la produzione di contenuti audio digitali più facili che mai. Questa sezione esplora come specifiche innovazioni tecnologiche hanno contribuito a trasformare il podcasting in un fenomeno globale.
L'Avvento degli Smartphone e delle App di Podcasting
Il ruolo degli smartphone nell'ascesa del podcasting è indiscutibile. La diffusione capillare di questi dispositivi ha fornito una piattaforma ubiqua per l'ascolto di podcast, rendendo i contenuti accessibili in ogni momento e luogo. Le app di podcasting, sia native che di terze parti, hanno offerto agli utenti interfacce intuitive per cercare, abbonarsi e ascoltare podcast, trasformando l'esperienza di ascolto e incrementando significativamente il tasso di adozione.
L'Evoluzione dei Software di Editing Audio
Parallelamente, lo sviluppo di software di editing audio accessibili ha democratizzato la produzione di podcast. Strumenti come Audacity, GarageBand e Adobe Audition offrono funzionalità avanzate di registrazione, editing e mixaggio, permettendo anche ai creatori meno esperti di produrre contenuti di qualità. Questa abbattimento delle barriere all'entrata ha catalizzato una vera e propria esplosione creativa, con un numero sempre crescente di nuovi podcast che esplorano una varietà senza precedenti di temi.
Piattaforme di Hosting e DistribuzioneL'infrastruttura di hosting e distribuzione dei podcast ha visto anch'essa notevoli miglioramenti. Piattaforme specializzate come Libsyn, Anchor e Podbean offrono servizi che vanno dall'hosting semplice alla distribuzione multi-piattaforma, analytics dettagliate e strumenti di monetizzazione. Queste piattaforme facilitano non solo la pubblicazione dei podcast ma anche la loro scoperta da parte di nuovi ascoltatori, contribuendo alla crescita dell'audience.
La Banda Larga e l'Accesso a Internet
Infine, non si può sottovalutare l'importanza dell'aumento della disponibilità e della velocità di connessioni internet, inclusa la diffusione delle reti mobili ad alta velocità. Questo ha reso lo streaming di contenuti audio di alta qualità più accessibile, eliminando molti degli ostacoli tecnici che in passato limitavano l'ascolto di podcast, specialmente in movimento.
L'interazione di queste innovazioni tecnologiche ha creato un ecosistema favorevole per il podcasting, trasformandolo da nicchia di appassionati a fenomeno mediatico mainstream. Le tecnologie hanno non solo reso possibile una produzione e distribuzione di contenuti più efficiente ma hanno anche migliorato significativamente l'esperienza di ascolto, contribuendo alla crescita esponenziale del podcasting come medium.

Il podcasting oggi non è solo un fenomeno culturale ma anche un importante motore economico e un influente canale di comunicazione nel panorama mediatico globale. Questa sezione esplora la posizione attuale del podcasting, il suo impatto sulle abitudini di consumo dei media e le opportunità che presenta per il settore.
L'ascolto di podcast ha registrato una crescita costante negli ultimi anni, diventando parte integrante della routine mediatica di milioni di persone in tutto il mondo. Secondo ricerche di mercato, la percentuale di persone che ascoltano podcast mensilmente continua ad aumentare, con un pubblico che si diversifica in termini di età, sesso e background culturale. Questa espansione testimonia la capacità dei podcast di intercettare e mantenere l'interesse di una vasta gamma di ascoltatori.
noltre, l'emergere dei podcast sta ridefinendo il paesaggio competitivo per i media tradizionali. Le emittenti radiofoniche e televisive, così come i produttori di contenuti video, si trovano a dover considerare i podcast sia come concorrenti che come potenziali alleati strategici. Questo ha portato molti di loro ad esplorare il podcasting come ulteriore canale per estendere il proprio pubblico e offrire contenuti complementari alle loro offerte esistenti.
I podcast sono indubbiamente uno strumento particolarmente efficace per il branded content, la pubblicità nativa e le strategie di content marketing. Inoltre, la possibilità di segmentare l'audience in base a interessi specifici rende il podcasting uno strumento prezioso per il targeting di nicchia e le campagne pubblicitarie personalizzate.
Il podcasting apre anche nuove vie per la monetizzazione. Oltre alla pubblicità tradizionale, i podcast offrono possibilità per sponsorizzazioni, contenuti branded e abbonamenti premium. Questi modelli di business possono fornire flussi di entrate complementari per i broadcaster tradizionali, oltre a rafforzare le relazioni con gli ascoltatori attraverso contenuti di valore aggiunto.
Infine, l'ascesa del podcasting incoraggia la collaborazione tra creatori di contenuti, piattaforme tecnologiche e aziende di media. Queste partnership possono accelerare l'innovazione, sfruttando le competenze e le risorse di ciascuna parte per esplorare nuovi formati, tecnologie e strategie di distribuzione. La collaborazione tra i vari attori del settore può contribuire a superare le sfide poste dall'evoluzione dei media digitali, creando un ecosistema mediatico più dinamico e resiliente.

Davide Antonio Bellalba  24/05/2023

VanGoghExperience

La magia di Van Gogh sembra inarrestabile: dopo aver affascinato più di 5 milioni di persone in tutto il mondo, l’esposizione site specific con realtà virtuale ed esperienza immersiva dedicata all’artista olandese sarà ospite ancora fino al 30 luglio presso la chiesa di San Potito, nel centro storico partenopeo.
Un incantevole connubio di tecnologia d’avanguardia e arte pittorica accompagna i visitatori dritti al cuore dei dipinti, avvolgendoli di quei colori e tratti inconfondibili che hanno reso le opere di Vincent Van Gogh capolavori senza tempo. Grande e incompreso protagonista della storia dell’arte che ha trovato il suo riscatto soltanto nella contemporaneità, ma anche uomo dalla biografia drammatica e tormentata, testimoniata soprattutto dalla corrispondenza con il fratello Theo. Van Gogh è stato in grado di immaginare un nuovo modo di rappresentare la realtà, svelando la bellezza della quotidianità e della natura e dando spazio agli ultimi. Servendosi di 60 proiettori, video documentari e installazioni digitali che danno vita alle 350 opere selezionate per la mostra, l’itinerario consente, attraverso pannelli informativi, di esplorare la vita dell’artista, e di calarsi nei panni del pittore attraverso la realtà virtuale; dedicato inoltre ai più piccoli lo spazio “Colora e pubblica”.
Dopo aver attraversato i continenti, la mostra è allestita in via Salvatore Tommasi 1 nella splendida Chiesa di San Potito – reduce di importante restauro – nei pressi del Museo Archeologico Nazionale. Eretto nella prima metà del XVII secolo e sottoposto a numerosi rifacimenti nel corso del tempo, l’edificio presenta una suggestiva facciata a portico seicentesca, mentre gli interni mostrano il contributo degli artisti partenopei che animarono il Settecento, tra cui Andrea Vaccaro e Luca Giordano. Un luogo che, con il suo bagaglio storico e artistico, dialoga in maniera peculiare con il genio olandese, anche grazie alla natura stessa dell’esposizione – che ha la firma di Exhibition Hub, società belga specializzata nella realizzazione di mostre immersive, in grado di adattarsi a formule di spazio sempre nuove.

Annateresa Mirabella  17/05/2023

Pagina 4 di 130

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM