Sostenibilità ambientale e creatività: questi gli ingredienti di Stairway To Urban Ri-Generation (S.T.U.R.G) che attraverso i linguaggi artistici e uno sguardo rivolto al futuro, si impegna nella rigenerazione urbana e sociale, restituendo valore ai luoghi degradati.
Da aprile a maggio 2022, quindi, la scalinata di Piazza XV Marzo a Cosenza si trasformerà in un palcoscenico di rinascita, un vero e proprio Open Museum. «L’intento – racconta il presidente dell’Associazione Musica contro le mafie, ideatore del progetto, Gennaro De Rosa – è di donare dignità e bellezza a un luogo simbolo della memoria collettiva di migliaia di studenti, avviando con loro un processo di trasformazione».
Le azioni performative vivranno in due spazi, costruiti con materiale di risulta, che prenderanno il nome di Plastic Theatre e poi non mancheranno gli appuntamenti con la danza di Marianna Chiarelli, la musica di Maurizio Capone e Stefano Amato, la fotografia di Chiara G. Leone e Sonia Golemme, e un esperimento di cinema in formato verticale, condotto dal regista Giovanni Rodia.
«Un’opera multi-artistica – continua De Rosa – che mette al centro l‘unione di bene e bello, forma e contenuto, con artisti di diverse derivazioni». Ma non è finita qui, perché è già attiva la finestra virtuale Sturg News, condotta dalla giornalista e blogger Claudia Palermo.
S.T.U.R.G. è finanziato da Creative Living Lab promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, con il Patrocinio del Comune di Cosenza, Provincia di Cosenza, in partnership con Legambiente Calabria, Retake Palermo ed Ecoross srl, Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Liceo Classico "Bernardino Telesio" e l’I.I.S. "Lucrezia Della Valle" di Cosenza.
Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare il sito dell'iniziativa (clicca qui)
Alessandra Mammoliti 22/03/2022
Ancora una volta la Villa Reale di Monza apre le porte all’arte ospitando ben 200 opere tra pittura, scultura e fotografia. Una mostra, quella curata da Vittorio Sgarbi, che vedrà protagoniste le opere di più di 100 artisti dello scenario contemporaneo. Sarà una grande mostra degli artisti contemporanei, pensata per loro, concepita per loro e resa possibile da loro – dichiara il noto critico e curatore ferrarese.
Legata al progetto culturale “I Mille di Sgarbi” - da un’idea dell’Associazione Lo Stato dell’Arte - la mostra si rivela un vero e proprio dialogo tra arte e architettura; tra antico e moderno. Giunti al terzo piano - dal quale è possibile godere di una spettacolare visuale sui giardini della Reggia - ci si trova, così, immersi in un viaggio lungo la storia dell’arte contemporanea in Italia grazie al contributo di artisti nazionali ed internazionali dove memoria, storia, immaginazione e mito si intrecciano.
Nelle opere esposte ciò che emerge è la forte personalità di ogni artista, capace di ripensare costantemente se stesso e il mondo che lo circonda. L’artista anticipa qualcosa che poi tutti sentiranno: i suoi occhi diventano i nostri, e noi vediamo la realtà come non l’abbiamo vista prima. Gli artisti sommi, nella pittura come in tutte le arti e nell’applicazione del pensiero in genere, sono rivoluzionari: studiata, approfondita e posseduta la grande lezione del passato, essi la interpretano sconvolgendola. – dichiara ancora una volta Sgarbi. Un cammino, pertanto, durante il quale ogni tappa (l’opera) rivela un intrinseco dualismo tra realtà e sogno; tra esteriorità ed interiorità dando vita ad esiti artistici ineguagliabili.
Fabio Accorrà, Franco Alessandroni, Algarco, Alle Tattoo, Donato Jr Angelosante, Franco Ariano, Bruno Azzini, Cecilia Baldoni (Margotz), Simone Bergamaschi, Monia Biscioni. E ancora: Noemi Piaggesi, Nicola Pica, Daria Picardi, Alessandro Pintus, Monica Pizzo, Manuela Quarella, Raf, Lucia Reggiani, Morgana Rovano Scavarda, Stefano Roselli, Eleonora Russo. Questi, solo alcuni dei nomi che danno volto ad un inesauribile esplorare i confini del fare arte. “Artisti d’Italia”, in mostra fino al 25 aprile 2022.
Annagrazia Marchionni 22/03/2022
La nuova mostra BILL VIOLA. Icons of Light, dedicata al rivoluzionario videoartista statunitense di fama mondiale, è stata inaugurata il 5 marzo e sarà aperta al pubblico sino al 26 giugno presso lo storico Palazzo Bonaparte nel cuore di Roma. Prodotta ed organizzata da Arthemisia con la collaborazione del Bill Viola Studio, l’esposizione è curata da Kira Petrov, moglie dell’artista e direttrice esecutiva dello stesso Studio, che propone un percorso attraverso quindici opere che ripercorrono la carriera di Viola dagli anni Settanta sino alle installazioni più recenti.
I lavori esposti dialogano, in un modo unico, con lo spazio delle sale che li ospitano, rileggendolo in una prospettiva nuova e venendo a loro volta reinterpretati nelle dimensioni e nella portata visiva. Lo spettatore viene, così, posto profondamente al centro d’intense atmosfere intime che lo spingono ad avere una connessione non solo visuale ma anche spirituale con l’opera d’arte. Partendo da The Reflecting Pool (1977-1979), passando da The Greeting (1995) per arrivare alla serie Martyrs (2014), il pubblico può immergersi in alcune delle creazioni più famose e fondamentali del ricercatore newyorkese, riproposte qui per poter meglio raccontare l’evoluzione dell’estetica e della ricerca del loro creatore.
Un perdersi fra i volti, i corpi, gli elementi naturali, la luce, lo spazio e le emozioni che vivono in questo corpus artistico, segnato dall’incredibile riflessione sulla contemporaneità, sull’Arte e sul mezzo tecnico, che da sempre accompagnano la ricerca dell’autore nordamericano. Un viaggio dove il tempo si sospende intorno allo spettatore, in cui, nelle parole della Petrov, “il momento diventa eternità”.
Gustavo Dabove 16/03/2022
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