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Cinema

“La quinta onda”: cinema o episodio pilota?
L'adolescente Cassie Sullivan (Chloë Grace Moretz) si lancia alla disperata ricerca del fratellino Sammy in seguito a quattro devastanti invasioni extraterrestri che hanno decimato la popolazione terrestre, in attesa dell'inesorabile e ancor più distruttiva quinta ondata. Questa la sinossi, o meglio, l'ipotetica logline di una storia da proporre sul tavolo di uno showrunner visionario. “La quinta onda”, primo adattamento cinematografico dell'omonima trilogia di romanzi scritti da Rick Yancey, sembra avere come unico scopo quello di uniformarsi a un format ormai più che consolidato negli ultimi anni. L'operazione compiuta da J Blakeson e il suo team di sceneggiatori riesce invano a…
Terminillo Film Festival: cinque giorni di cinema e montagna
Nel '61 Vittorio De Sica ambientò al Terminillo "Il giudizio universale", con Alberto Sordi, Vittorio Gassmann, Nino Manfredi, Silvana Mangano. Nella zona di Passo Corese Mario Monicelli girò "La Grande guerra" (1959) e, dieci anni prima, Roberto Rossellini ambientò a Farfa alcune scene del film "Stromboli terra di Dio". Un luogo – quello del monte del Terminillo, a 20 km da Rieti - legato inestricabilmente alla storia del cinema. Non è un caso, allora, che all'ombra dei faggi rietini della Courmayer del centro Italia si sia deciso di realizzare il Terminillo Film Festival, dal 3 al 7 febbraio. Alla conferenza…
I racconti dell'Eco: Vinicio Capossela Nel Paese dei Coppoloni
"Rispetto al tempo siamo tutti emigranti. Tutti emigriamo dall'infanzia, poi dalla giovinezza, poi dalla vita stessa. Solo il ricordo e il racconto hanno la forza di far sopravvivere in noi il mondo che continuamente andiamo perdendo, con l'esperienza della vita" (Vinicio Capossela) “Chi siete? A chi appartenete? Cosa andate cercando?”. È il mantra che accompagna i 105 minuti in cui Vinicio Capossela narra il mito irpino, le terre dell’Eco e i sacri animali che si annidano nel sentiero della Cupa. “Nel paese dei Coppoloni” è la resa visiva di dieci anni di ricerca, un racconto filmico della civiltà contadina che…
“Complimenti per la festa”: il film sui Marlene Kuntz apre il nuovo corso del Quirinetta
Nel 1994 c’erano le prime consolle, scendeva in campo Silvio Berlusconi e usciva nelle sale “Pulp Fiction”. Nel 1994 usciva però un disco fondamentale per il rock italiano. Nel 1994 usciva “Catartica”, album d’esordio dei Marlene Kuntz. E “Complimenti per la festa”, docu-film diretto da Sebastiano Luca Insinga, racconta con un abile parallelismo temporale la nascita della band fino al debutto e il tour celebrativo del 2014, che ha riportato “Catartica” in tutta Italia.Con precisione filologica, Insinga documenta la nascita del fenomeno Marlene e la sua evoluzione da squattrinato gruppo di provincia a icona del movimento rock anni Novanta. I…
Rete degli spettatori: il grande cinema italiano incontra le scuole
Il recente ed enorme successo dell'ultimo film di Checco Zalone “Quo vado?” ha confermato la dinamica che prevede l'emigrazione in massa del pubblico concentrata nel periodo delle festività natalizie. Ed è quest'aspetto, la natura di film evento di alcune produzioni, a suscitare la riflessione su come il cinema possa tornare a essere un rito da celebrare tutto l'anno. Altrettanto eloquenti infatti i numeri che attestano la chiusura di oltre 1000 sale in tutta Italia, 45 solo a Roma che a breve perderà anche lo storico Alcazar di Trastevere. All'interno di questo complicato scenario opera ormai da cinque anni la “Rete…
“Il caso Spotlight”: il cinema di cronaca per eccellenza
È come trovarsi a leggere l’inchiesta del secolo. A perdifiato, senza tregua, morsi dal desiderio di voltare pagina per sapere come andrà a finire. Niente retorica, pause di riflessione, interiorizzazione. Non c’è tempo. Ci sarà dopo forse, quando le luci in sala si riaccendono, il fiato scarseggia e lo sconvolgimento interiore è ormai compiuto. Occorre metabolizzare in effetti, perché tutto è estremamente, straordinariamente vero. “Il caso Spotlight” è un grande film che nasce da una grande inchiesta. Due vertici assoluti di abilità, due gemme che oggi si rendono onore l’un l’altra. Non c’era miglior modo di celebrare l’indagine giornalistica più…
The Eichmann Show: il dolore del ricordo tra realtà e finzione
La banalità del male in mondovisione. Tragica, orrida, vile, difficile da ricordare prima di tutto a se stessi. Si preferirebbero mostri a due teste contro cui scagliarsi, Golem da inseguire, localizzare e distruggere per vendetta. Perché ricordare può essere troppo doloroso, lancinante. Ancor più se arbitri della vita e della morte sono persone ordinarie, apparenti abitanti degli uffici del consueto. Come Adolph Eichmann appunto. E così, tra i circa 350mila ebrei presenti in Israele dal 1949 e sopravvissuti all’Olocausto vigeva un tacito accordo: il silenzio. Sullo sterminio, sulla Shoah. Un silenzio alimentato dalla paura di non essere creduti, dal bisogno…

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