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Salome, il primo grande capolavoro di Richard Strauss al Regio di Torino

Il teatro Regio di Torino ha ospitato la prima di Salome in una nuova versione, a cura di Laurie Feldman, con la direzione d’orchestra del Maestro Gianandrea Noseda. Un allestimento che ha seguito fedelmente il libretto portando alla luce gli aspetti essenziali della potente drammaturgia insita nel capolavoro di Strauss, restituendo a pieno tutta la simbologia contenuta nell’opera. Sul palco, racchiuso tra fondali neri, alcune sedie delineano lo spazio scenico all’interno del quale i personaggi interagiscono tra loro, compreso Jochanaan che, nelle scene ambientate nella cisterna ove è rinchiuso, canta in buca, affianco all’orchestra. Ogni personaggio indossa un costume, che ne connota il ruolo facendone risaltare la personalità. Le luci dello spettacolo, grazie alle quali vengono esaltati i punti salienti della drammaturgia, sono firmate da Andrea Anfossi. Un cast internazionale rende unico l’allestimento: nel ruolo di Salome c’è il soprano Erika Sunnegårdh; Erode è interpretato dal tenore Robert Brubaker; Erodiade è il soprano Doris Soffel mentre Jochanaan è affidato alla voce e alla presenza del baritono Tommi Hakala. Gianandrea Noseda dirige Salome evidenziandone tutte le rivoluzionarie soluzioni musicali che contiene; l’opera, composta tra il 1902 e il 1905, è un vero e proprio manifesto della musica del Novecento. Il capolavoro di Strauss è, oltretutto, profondamente legato al Regio poiché proprio nel nostro teatro, nel 1906, Strauss ne diresse la prima italiana. La sontuosa partitura, giocata tra zone tonali e lacerazioni atonali – metafora della falsa innocenza della protagonista – è caratterizzata da un’orchestrazione ardita. Noseda, appassionato interprete del repertorio tardo romantico e novecentesco dichiara: «Salome è un’opera che dà i brividi. A più di un secolo dalla prima non ha perso nulla del suo fascino seducente e morboso».
Nelle cinque recite dell’opera (fino al 25 febbraio) protagonista del titolo è il soprano svedese Erika Sunnegårdh: acclamata dalle platee internazionali e richiesta da direttori quali Rattle, Chailly, Luisi, ha fatto della Salome una vetta interpretativa di assoluto rilievo. Il tenore Robert Brubaker interpreta Erode, ruolo che ha portato sui più importanti palcoscenici europei e americani, ricevendo sempre critiche entusiaste. Erodiade è interpretata dal mezzosoprano Doris Soffel, celebre e celebrata artista con più di sessanta produzioni discografiche e un repertorio che spazia da Mozart alla musica contemporanea, ha interpretato il ruolo in più di dodici differenti produzioni, anche in forma semiscenica ai BBC Proms. Jochanaan è interpretato dal baritono Tommi Hakala: già vincitore del prestigioso BBC Singer of the World Competition, è artista particolarmente legato al Regio, ove ha interpretato con successo opere di Humperdinck, Zemlinsky e Verdi. Completano il cast: il tenore Enrico Casari (Narraboth), il mezzosoprano Michaela Kapustová (un paggio), i tenori Gregory Bonfatti, Matthias Stier, Saverio Pugliese e Yaroslav Abaimov (rispettivamente primo, secondo, terzo e quarto giudeo), il basso Horst Lamnek (quinto giudeo), il baritono Roberto Abbondanza (primo nazareno), il tenore Joshua Sanders (secondo nazareno) e i bassi Andrea Comelli e Federico Benetti (primo e secondo soldato).
Salome è un’opera in un atto di Richard Strauss tratta dall’omonimo poema di Oscar Wilde nella traduzione tedesca di Hedwig Lachmann. Fu rappresentata il 9 dicembre 1905 alla Semperoper di Dresda, raccogliendo un successo clamoroso. La vicenda è ambientata nella reggia di Erode a Gerusalemme; Salome, affascinata dal profeta Jochanaan, ha un solo desiderio: baciare quelle sensuali labbra che predicono l’avvento di un Messia e che condannano la corrotta società del suo patrigno, Erode Antipa, il tetrarca di Giudea. Jochanaan respinge e maledice Salome; intanto Erode, ebbro e lascivo, insegue con libidine la figliastra che vuol vedere ballare. Salome accetta ma chiede, in un piatto d’argento, la testa di Jochanaan. Erode cede, Salome si esibisce nella danza dei sette veli e il profeta è decapitato. Nell’ultima possente scena, Salome bacia la testa mozza del profeta, un raggio di luna illumina quel bacio mentre Erode, sopraffatto dall’orrore, ordina gridando di uccidere la figliastra.

Davide Antonio Bellalba  16/02/2018

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