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"Insidious 3: L''inizio" dal 3 giugno al cinema. È l''horror di Leigh Whannell

Nel 2010 era semplicemente "Insidious", film horror di James Wan, intessuto di terrore e mistero che, solitamente, invadono le vicende di spiritismo e paranormale. Il secondo capitolo nel 2013 con "Oltre i confini del male: Insidious 2", dove la storia si riproponeva nel tempo con la stessa matrice oscura: protagonista era la famiglia Lambert, assediata da presenze occulte, desiderose di rendersi vitali impossessandosi di corpi fisici. Madre, padre e figlio (Renai, Josh e Dalton) erano, dunque, impegnati in una dura e feroce lotta contro i demoni, che richiedeva l'intervento provvidenziale di una medico (Elise). La fine di ciascun capitolo aveva sempre uno spunto inquietante da cui ripartire: il primo si chiudeva con la sensitiva strangolata non dall'uomo Josh ma, presumibilmente, dal suo spettro e la mano di lui poggiata minacciosamente sulla spalla della moglie; mentre, nel secondo, era un'ombra a presagire il ritorno dell'incubo, mostratasi dinanzi ad Elise, riapparsa sulla scena immobile su una sedia a rotelle.

E ora, nel 2015, il sequel "Insidious 3: L'inizio" che segna l'avvio alla carriera di Leigh Whannell in qualità di regista, al posto di James Wan. Il suono metallico e roboante con cui si presenta il terzo capitolo preannuncia tutta l'ansia e l'angoscia tipica di un thriller.

Whannell conduce l'occhio del pubblico proprio laddove vuole che guardino i suoi protagonisti e, soprattutto, nei momenti in cui sarebbe sconsigliato vedere; mentre un rumore sordo e una musica ossessiva intervengono a puntualizzare gli attimi di panico. Si riprende qui il tema dell' "altrove", cioè il mondo dell' aldilà, abitato dalle anime dei defunti, che vengono chiamati in causa per lenire il dolore dei propri cari. La famiglia Benner, in questo caso, piomba nel buio più totale quando la figlia Quinn è intenzionata a contattare personalmente la madre (scomparsa da un anno e mezzo a causa di un tumore), ma ricorre presto all'aiuto di una sensitiva (Elise) la quale, in un primo momento, non sembra affatto accondiscendere alla sua richiesta. La vita di Quinn inizia a correre un grave pericolo, dopo essere scampata alla morte, travolta da un'auto in corsa. La ragazza si mostrerá, per gran parte del film, su una sedia a rotelle. Casa Benner è, ormai, nel mirino degli spiriti maligni e la paura è sempre dietro l'angolo.

Il finale diventa un prequel per una storia successiva, perchè l'oscurità non nasconde ma svela.  

 

(Simona Maiola) 

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