Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 625

#Rubik - Ex-Otago e Edo e i bucanieri nel Covo: uova già schiuse

Nov 30

A Bologna, quando piove, non c'è bagnato.
A Bologna, quando piove, “aghè la guaza”. Quella nebbiolina fitta e infame che ci attendeva anche venerdì 18 Novembre, all'ingresso del Covo Club. E che mai avremmo pensato che sarebbe arrivato perfino il momento in cui si sarebbe rivelata adeguata. Adeguata -ma comunque infame- quando, poco dopo, a salire sul palco dell'alcova emiliana è toccato a Edo e i bucanieri. Loro, abbigliati secondo la moda del buon Spugna e noi, inumiditi come se fossimo arrivati in Amerigo Vespucci, abbiamo dato via a una delle serate più bagnate di questo undicesimo mese, presieduta da Garrincha Dischi.
La ciurma milanese, 'sì composta dal lontano 2012, ha lanciato quest'anno, proprio con l'etichetta bolognese, l'album Canzoni a soppalco, ufficializzando così anche il sodalizio tra Edo (Edoardo Cremonese) e il collettivo musicale I bucanieri. Sollazzandoci con il remake di La vita mia di Minghi e facendoci scaldare più con loro vecchie glorie (come Siamo il remix dei nostri genitori) che con nuovi singoli, hanno ceduto troppo lestamente il timone agli attesissimi Ex-Otago, lanciati a tutta velocità verso un tuor stracolmo di date e aspettative.
E per chi fosse convinto che il numero della crisi fosse il sette, dobbiamo asserire che, secondo il nostro modesto parere, alla band genovese non sia di buon auspicio il cinque. E non tanto perché siano composti da cinque interessantissimi elementi ma perché proprio a questo quinto album, Marassi -uscito a Ottobre per INRI e Garrincha Dischi-, sia legata la loro svolta più pop. Nascosta la smorfia di disappunto, dobbiamo dare atto al gruppo mutaforme di aver saputo giocare a proprio favore gli assi che aveva nel mazzo. E nonostante ci siano nostalgici (come noi) del loro fare scanzonato, come in Costa Rica o Ricominciamo da 3, quelli che oggi li premiano e, anzi, li amano, sono tanti. Perché il loro sound è fresco e coinvolgente , perché i testi fanno saltare e innamorare, perché quando salgono sul palco hanno mento alto e spalle dritte, come il lupo nella tormenta.
E allora basta. Ma basta a quelli come noi. Che se non è rock non va mai bene, che se piace a troppi non è più “indi” e che se fa sold out allora «noi si resta fuori».
No! Bravi a tutti I giovani d'oggi che, come Edo, I Bucanieri e gli Ex-Otago sanno suonarle come se fosse «l'ultimo canto prima dell'addio».

Elena Pelloni 30/11/2016

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM