Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

"Beyond": il dramma della riappacificazione (quasi) impossibile

Svestiti i panni della diva di "Star Wars", abbandonate le memorie di "Fanny e Alexander" sotto la direzione di sua maestà Ingmar Bergman, Pernilla August si mette alla prova nella doppia veste di attrice e regista con questo "Beyond" (titolo originale: "Svinalängorna"). Scelta coraggiosa, visto che ci troviamo di fronte un film tutt'altro che semplice; un dramma corale che vede al suo centro le vicissitudini di Linna, una giovane donna sposata e con due figlie che a seguito di una telefonata della madre deve fare i conti con il proprio passato. Un faccia a faccia duro, indesiderato ma inevitabile: proprio quando Linna non se l'aspetta i giorni andati tornano a bussare alla sua porta, porgendo un conto salatissimo.

Cresciuta in una famiglia disastrata, bambina già donna per sopperire alle debolezze di una madre affettuosa ma vittima di un padre aguzzino e alcolista, Linna si rivela donna ancora bambina quando si trova di fronte al proprio passato e alle vicissitudini di suo fratello, le cui tracce aveva cercato di cancellare come con un colpo di piede nella sabbia. Solo attraverso le imperscrutabili vie della Negazione estrema, sofferta quanto necessaria, Linna sarà capace di riappacificarsi definitivamente con il proprio inaccettabile passato.

Con uno stile asciutto (quasi da Dogma à la Lars Von Trier) ma senza rinunciare in alcuni momenti a commenti sonori emozionalmente impattanti, Pernilla August ci attira con primi piani morbosi, con una fisicità violenta e a tratti stomachevole nei meandri del dramma familiare che vuole rappresentare. Un dramma che - come ha sottolineato lei stessa dopo la proiezione del film - "riguarda molte famiglie di tanti paesi del mondo". A rendere onore a questa storia sofferta e sofferente (tratta da un romanzo di grande successo in Svezia) va l'ottima prova dell'intero cast, a partire dalla protagonista Noomi Rapace, già nota al grande pubblico per il ruolo di Lisbeth Salander nella trilogia di "Millennium". Manca a tratti il mordente, a questo "Beyond", ma non di certo il carattere e il coraggio. Molti "consumati" cineasti italiani sono pregati di seguire l'esempio di madama August. Pena l'oblio.

 

(Roberto Del Bove)

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM