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"Belle Toujours": sequel d''autore

Un applauso scrosciante e spontaneo trasforma l’arrivo di Manoel de Oliveira in una festa di benvenuto per il regista 98enne. Accolto al Lido per la proiezione, fuori concorso, del suo ultimo film: “Belle Toujours”, presenta il sequel di un film cult degli anni ’60, “Belle de jour” di Luis Bunuel, un grande regista del cinema iberico. La pellicola, scartata al festival di Cannes, accettata e premiata nel ‘67 con il leone d’oro a Venezia, vedeva protagonista la madrina della Mostra, Catherine Deneuve, che pare abbia rifiutato di interpretarne il seguito.Il protagonista Husson, Michel Piccoli, perdendosi tra le note di un concerto di musica classica, scruta con curiosità tra il pubblico un viso familiare. “Sono passati 38 anni ed è sempre bellissima”, sembra pensare tra sé e sé. Cerca di raggiungerla, ma lei sparisce tra le vie di Parigi. L’intraprendente Husson, vedendola  uscire da un hotel, cerca informazioni sul suo conto da un barman dell’albergo. Il caso tesserà ancora la rete che lì farà incontrare, ma sarà Husson a dare manforte al destino. Durante una cena a lume di candela, Severine, l’attrice Bulle Ogier, confesserà di non essere più la scandalosa e perversa donna del passato e di volersi ritirare in un convento, per espiare i suoi trascorsi peccaminosi  e Husson, focoso amante e ex amico del marito, altri non è che un alcolista. Se il ritmo del film rimane lento e i silenzi dei due protagonisti a tratti risultano vacui, lo stile del regista rimane comunque inconfondibile con la macchina da presa fissa e i dialoghi dei protagonisti che riempiono la scena, arricchito sul finire da un tocco bunueliano, la gallina sulla porta. Il quasi centenario Oliveira sembra voglia respirare ancora a lungo l’aria dei festival e pare stia già lavorando a un nuovo film. Al pubblico in sala non rimane che omaggiarlo con un caloroso applauso. 

 

Sofia Tambascia   

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