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"Comici fatti di sangue": humour amaro per storie semplici

Di sangue, in realtà, sul palco del Teatro della Cometa martedì 24 aprile se n’è visto ben poco. Ma si è percepito uno humour amaro, un’ironia triste nello spettacolo di Alessandro Benvenuti e Ugo Chiti, in programma fino al 29 aprile.

Non ha bisogno di grandi scenografie o di musiche di sottofondo “Comici fatti di sangue”, ma solo di una voce, di una luce e di un leggio. Inizia, l’attore toscano, con lo svelare la paternità dei tre racconti che si appresta a interpretare. Due sono le storie scritte da Ugo Chiti, la cui collaborazione con Benvenuti inizia negli Anni Ottanta, e uno è il monologo, che apre e chiude lo spettacolo, firmato dallo stesso attore.

La pièce è giocata sulle capacità attoriali di Benvenuti, che negli ultimi trent’anni ha transitato dal cinema al teatro alla televisione, curando, fra l’altro, i testi del celebre gruppo cabarettistico dei Giancattivi, scioltosi nel 1985.

Su un palco abitato soltanto dalla sua voce, l’artista toscano insegue storie semplici, quella della provincia nella quale è nato e vissuto, e alla quale ha rubato i modi di dire e un vocabolario al tempo stesso aulico e triviale, solenne e licenzioso, che in alcuni momenti appesantisce l’esibizione e in altri si rivela efficace.

Racconta, Benvenuti, come la vita perfetta di una coppia di innamorati possa essere sconvolta dall’arrivo di un piccolo cucciolo di cane, capace di concentrare su di sé tutti gli affetti familiari e di lasciare al padre di famiglia, ormai ultimo nella scala gerarchica, solo il piacere di raccogliere i suoi bisogni notturni.

Descrive la tragedia di un uomo, che sogna un figlio malaticcio ‘con le stigmate dello studioso’ e si ritrova un sano e volenteroso bottegaio, fiero del mestiere che il padre mai avrebbe voluto tramandargli.

Ilarità e amarezza - come nelle volontà dell’interprete - per una comicità che nasce dal dolore, “ingrediente necessario – dice Benvenuti – perché il riso sia portatore di verità masticate dal cuore”.

 

(Rossella Porcheddu)

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