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Tutta colpa degli uomini: frizzante pièce sulla crisi dei trent''anni

Sullo sfondo di una coloratissima scenografia tappezzata dai vivaci quadri della pittrice polacca Izabella Degrado Pajonk, si snoda un pezzo di vita di tre splendide trentenni, tre donne disilluse, inappagate dei propri uomini, colpevoli della loro frustrazione. "Tutta colpa degli uomini" è una dinamica commedia, con degli sprazzi tragici, scritta e diretta da Francesco Brandi, regista teatrale al suo debutto come autore, dove tre donne sulla trentina cercano inconsolabilmente stabilità sentimentale che non trovano. Questo è quello che succede in particolare a Cecilia che alla vigilia del sua festa di compleanno si ritrova disperatamente single e senza figli. Nulla è avvenuto come nei sogni di bambina, con l’aggravante di ritrovarsi una situazione lavorativa precaria, un fidanzato immaturo e un fratello la cui vita amorosa è in crisi. A questa situazione già avversa si aggiunge un imprevisto, la sua migliore amica Laura con la quale da anni convive, si dichiara, dopo una divertente serie di equivoci, perdutamente innamorata di lei. Intorno a Cecilia ruotano le microstorie con le relative microcrisi di parenti e amici. Ognuno tenta di colmare artificialmente il proprio vuoto esistenziale secondo il proprio modo di essere. Così Cecilia, sul modello della comica e un po’ “sfigata” Bridget Jones, cerca rifugio nella saggistica psicological-trash, Laura s’inventa un’omosessualità ad ogni costo e Martina, fidanzata del fratello di Cecilia, s’inventa una relazione amorosa per ingelosire il suo fidanzato, giusto per il gusto di capire se vuole sposarla perché sinceramente innamorato di lei o per indolenza. Queste donne, ognuna di fronte ad una crisi personale sono comunque riconducibili ad un medesimo male di vivere, o meglio sono disperatamente innamorate dell’amore e per conquistarlo a pieno diritto, sono disposte a rischiare tutto e lottare tenacemente. Uno spettacolo estremamente divertente e piacevole dove il ritmo rimane alto dall’inizio alla fine e dove spiccano talenti da tenere d’occhio dai registi di grandi produzioni che ormai tentano di mettere su spettacoli con le prime veline di turno sfornate dal giocattolo televisivo. Bravi tutti, dalla brillante Silvia Giulia Mendola, divinamente spalleggiata da Roberto Turchetta, a Linda Gennari, Alioscia Viccaro, Greta Zamparini e il simpatico Angelo Colosimo. Una commedia convincente nel testo e nella scelta del cast. Ancora una volta ci si rende conto come spettacoli di un certo livello possano trovare fruizione purtroppo solo nei piccoli circuiti ai quali comunque va il merito di credere alle nuove leve di attori capaci di confezionare un prodotto ben definito. Forse quella che è in circolo nel teatro italiano è la mancanza di un punto di riferimento esistenziale, cuore di quel “quid” a cui si dà la caccia in questa splendida piece teatrale, sagace commistione di tragico e comico. Da non perdere.

 

(Adele Labbate) 

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