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"Hunger Games" di Suzanne Collins. L''avvio di una nuova saga letteraria

Con ben 16 milioni di copie vendute, “Hunger Games” è il primo romanzo, tradotto in 40 Paesi, della trilogia fantasy ideata dalla scrittrice e sceneggiatrice statunitense Suzanne Collins da cui Hollywood ha tratto, quest’anno, un film, campione di incassi, destinato ad ulteriori sequel negli anni a venire. La trama del primo libro, narra, attraverso la voce in prima persona della sua protagonista, la storia della sedicenne Katniss Everdeen, costretta a partecipare ad un sanguinario reality show in cui dovrà lottare, con ogni mezzo, per la propria sopravvivenza. Uccidendo altri coetanei.  Ventiquattro sono, infatti, i “tributi” che il governo centrale di Capitol City esige, ogni anno, da ciascuno dei 12 distretti in cui è suddivisa la terra di Panem, colpevole di essersi sollevata, 74 anni prima, contro il regime totalitario che la governa. Romanzo di facile lettura pompato dal successo del blockbuster hollywoodiano ad esso ispirato? Sicuramente sì. Lettura mediocre? Nient’affatto. Molti sono i pregi del libro, che non deve essere frettolosamente derubricato al genere “young adult”. Lo stile descrittivo adottato è sempre conciso ed efficace, mai l’autrice si abbandona a descrizioni non essenziali. La Collins ha il merito di andare, sempre, dritta al punto (come le frecce scagliate con grande precisione dalla protagonista del suo libro). La costruzione dell’arco narrativo è molto ben bilanciata: dopo una breve presentazione dell’universo di fantasia immaginato dalla scrittrice, si entra quasi immediatamente nel vivo del racconto – la lotta nell’arena di combattimento – dopo un’essenziale e intelligente percorso di preparazione in cui il lettore viene introdotto nel bizzarro mondo di Capitol City.

L’epilogo è un’efficace premessa agli argomenti che verranno affrontati nei libri successivi. La storia d’amore non rallenta mai l’azione, anzi, è uno dei punti forti del romanzo. Diversamente da libri come “Twilight” di Stephanie Meyers, che si dilungano all’infinito sui palpitanti sentimenti dei protagonisti a discapito di sviluppi narrativi che sembrano non voler mai arrivare, qui il triangolo Katniss – Peeta – Gale è essenziale al procedere dei punti di svolta della storia, impreziosisce la fabula e non rallenta mai il ritmo narrativo, aggiungendo invece motivazioni e spessore alle (tante) azioni dei protagonisti. Le figure di contorno sono sempre ben tratteggiate: bastano, all’autrice, poche parole per portare il lettore a provare empatia per personaggi come Primrose, Cinna e soprattutto Rue, il tributo femmina del distretto 11, legata a Katniss per poche, ma intense pagine. Accattivante e non banale, da leggere prima di vedere il film con Jennifer Lawrence.

 

(Marco Moraschinelli)

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