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Intervista a Fausto Sciarappa, un attore che riesce a ''colorare'' i suoi personaggi

Reduce dal successo televisivo Fuoriclasse 2 dove interpreta Enzo Vivaldi, professore di matematica e compagno di Isa Passamaglia (Luciana Littizzetto) , incontriamo Fausto Sciarappa; in quest’ultimo anno ha interpretato anche il ruolo di Davide, marito di Chiara (Lucia Mascino), protagonista di “Una Mamma Imperfetta”, una serie, ormai diventata un fenomeno, che ha conquistato anche l’estero (caso rarissimo per un prodotto italiano).

Fausto Sciarappa è un attore che riesce a dare sempre un colore diverso ai suoi personaggi; il suo volto e la sua voce mutano regalando sfumature e sottotoni che raccontano, commuovono, incantano, divertono; è molto diretto, essenziale e scopriamo una grande qualità: nomina sempre i colleghi, produttori e registi che lo hanno affiancato nelle sue esperienze lavorative mostrando una grande generosità e umiltà.

 

Iniziamo da Fuoriclasse 2 la fiction su Raiuno che ha riscosso un ottimo successo come già la prima serie. Come e quando ha incontrato il personaggio di Enzo Vivaldi e se le piacerebbe continuare a interpretarlo magari in una terza serie.

Mi incuriosiva molto interpretare un professore e quando ho scoperto che il personaggio doveva insegnare matematica e fisica ho deciso di ispirarmi a un mio insegnante del liceo (anche se poi la storia ha portato Vivaldi lontano da questo mio riferimento); era un uomo un po’ burbero, molto “piemontese”, sulle sue ma di una bontà immensa, appassionato alla sua materia. Ho ripreso da lui quindi quel suo rapporto cordiale con gli alunni, come cercava a suo modo di trasmettere questa sua passione per la sua materia, caratteristica fondamentale per un insegnante. Inevitabilmente una volta partita la storia, nello sviluppo del rapporto con gli altri insegnanti e con Isa Passamaglia ho dovuto dare un colore un po’ diverso al personaggio per poterlo far respirare all’interno della storia. E’ stata veramente una bella esperienza.

Per una possibile terza serie spero che il personaggio possa continuare a evolversi; gli sceneggiatori nel passaggio dalla prima alla seconda hanno pensato per Vivaldi a uno scontro forte tra il suo presente e il suo passato; commette degli errori ai quali cercherà di porre rimedio. Sarebbe bello che si continuasse con sorprese del genere per tenere vivo il personaggio ma anche l’attore che lo interpreta.     

 

Un altro grande successo recente che continua a ricevere premi e riconoscimenti è “Una mamma imperfetta”, un lavoro innovativo, con un linguaggio immediato, familiare, ma non banale, molto ben scritto. Che esperienza è stata?

Siamo appena tornati da Cortina dove siamo stati premiati dal sindacato giornalisti con il Nastro d’argento per la migliore serie web dell’anno proprio per una Mamma Imperfetta. E’ stato un anno magico. E’ stata un progetto inteso per la multimedialità; i mezzi a disposizione erano cinematografici; la scrittura fresca e surreale di Ivan Cotroneo un sostegno fondamentale e un nuovo formato da 8 minuti, pillole di quotidianità. E’ stato una specie di piccolo miracolo sia dal punto di vista produttivo che creativo perché la testa di Ivan non ha mai smesso un attimo di lavorare. In un anno abbiamo girato più di 500 minuti; è stata un’avventura meravigliosa ma anche faticosa per tutti; per la produttrice Francesca Cima con la Indigo Film, per Ivan Cotroneo, per le protagoniste femminili Lucia Mascino, Alessia Barela, Anna Ferzetti, Vanessa Compagnucci e per tutti coloro che hanno fatto parte di questo progetto, sia dal punto di vista tecnico che creativo.

Il ritmo è stato molto serrato, come lo è stato però anche per Fuoriclasse 2; c’è stato un grande lavoro per me di memoria, di concentrazione nel mantenere una linea precisa del personaggio; c’è sempre da considerare che non giriamo le scene in sequenza temporale quindi visti i tempi ristretti bisogna comunque mantenere il senso del personaggio e la giusta intenzione.

 

Cosa la colpisce in un progetto per scegliere di prenderne parte ?

La sceneggiatura, senza dubbio; da lì ci si accorge immediatamente della qualità del progetto, fin dalle scene dei provini. Quando non faccio fatica a memorizzare le parole del personaggio è perché dietro c’è una struttura solida che scorre.

 

Non solo televisione ma anche tantissimo cinema , una lunga carriera cinematografica alle spalle dal 2001 quando ha esordito in “ La meglio gioventu” all’ultimo film di Verdone “Sotto una buona stella”; quando è nato l’ amore per il cinema?

Io sono arrivato alla recitazione tardi, a 30 anni, dopo aver deciso di rivoluzionare la mia vita e di dedicarmi a questo mestiere. Uno dei primi progetti, nel 2000,  fu “Chi lo sa?” un film di Jacques Rivette con Sergio Castellitto; era la storia di una troupe di teatranti italiani che si recava a Parigi per mettere in scena “Come tu mi vuoi” di Pirandello. Essendo io agli inizi professionali venni travolto da questa figura mitica di Jacques Rivette ma anche dalla grandezza di Castellitto; fu un'esperienza travolgente. “Chi lo sa?” mi ha aperto le porte del cinema e ha alimentato in me questa grane passione che mi ha conquistato.

Appena arrivato in Italia (io all’epoca vivevo in Inghilterra) mi sono dedicato al teatro e al cinema non essendo un grande amante del piccolo schermo; poi quando arrivò la proposta di Romanzo Criminale la serie lì cedetti al fascino della televisione perché capii che c’è la possibilità di realizzare ottimi progetti anche in ambito televisivo.

 

Lei è protagonista della pellicola cinematografica “Oro verde”, regia di Mohammed Soudani, una commedia divertente presentata a gennaio in anteprima in Svizzera. Che esperienza è stata?

E’ un film divertente, piccolo non pretenzioso che fa riflettere, fa sorridere. E’ stata un’esperienza ottima, cinque settimane di gioia totale, sia per la presenza del regista Mohammed Soudani, sia per la bella storia che mi intrigava, sia perché ho lavorato con ottimi attori da Carlos Leal a Leonardo Nigro da Giorgia Wurth a Ignazio Oliva, da Diego Gaffuri a Simona Bernasconi.

La storia trae ispirazione da un episodio realmente accaduto; in seguito a un sequestro di un ingente quantitativo di cannabis, ci fu un tentativo di furto alla fine riuscito prima che il carico fosse bruciato. Soudani si è fatto ispirare da questo evento per raccontare una storia di finzione.

Io interpreto il protagonista, un ingegnere che perde il lavoro; per fronteggiare l’impegno economico deve fare piccoli lavori, alcuni veramente impossibili. Sentita la notizia del sequestro e ispirato da “I soliti ignoti”, decide di costituire una banda per fare questo colpo; seguono una serie di situazioni spesso surreali per arrivare a un finale comunque sorridente e positivo per tutti i personaggi. Un film molto simpatico che meriterebbe un’attenzione da parte dei distributori italiani.

 

C’è la possibilità di rivederla a teatro nei prossimi mesi?

Faccio parte dell’ associazione teatrale DennyRose composta da 35 attori; è appena finita la prima grande produzione “Servo per due” regia di PierFrancesco Favino e Paolo Sassanelli, spettacolo che ha riscosso veramente un grande successo. Ci sono dei bei progetti con questa compagnia, alcuni più grandi altri più piccoli quindi sicuramente sarò impegnato sul palco prossimamente…

 

 

Un ringraziamento a Fausto Sciarappa per la generosa disponibilità

 

(Tamara Malleo)

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