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Cesare Cremonini: "Per la prima volta canto di un amore non perso, quello con Malika"

Già da tempo aveva smesso di andare in giro per i colli bolognesi con una “vespa special”, e sembrano ormai lontani anche i giorni in cui si riscaldava al calore di una “Benson & hedges”. In effetti sono passati 11 anni da quando si è presentato al grande pubblico come leader dei Lunapop: oggi Cesare Cremonini, trentenne con 4 album da solista alle spalle, è abbastanza grande per pubblicare “1999-2010: The Greatest Hits". E ci sono voluti ben due cd per contenere le 24 tracce che rappresentano “la mia  autobiografia in disco”, spiega il cantante figlio di una professoressa di lettere e di un dietologo, che a 6 anni imparava a suonare il pianoforte e a 11 riceveva in regalo il primo disco dei Queen.

 
Oggi sei ancora fan dei Queen?

 

Cesare Cremonini: Si certo, anche se in realtà la mia prima passione è la musica classica, per questo avrei preferito chiamare l’album “Crescendo”…

 
Invece… esigenze di etichetta?

 

C.C.: Sicuramente “Greatest hits” è il titolo più giusto per un best of, ma per un bolognese come me è un nome impossibile da pronunciare!... Meglio “Crescendo”….

 
Anche perché la raccolta contiene almeno due novità che fanno capire che ormai sei diventato grande, cioè, artisticamente maturo… E un esempio è proprio il brano “Mondo” in cui duetti con Jovanotti. Come è nata l’idea?

 

C.C.: Ci siamo conosciuti in occasione della registrazione di “Domani”, il brano che noi artisti abbiamo cantato dopo il terremoto in Abruzzo dell’anno scorso, e lì ci è venuta voglia di creare qualcosa insieme.

 
Una importante occasione di crescita per te, non dire che eri fan anche di Jovanotti da piccolo…?

 

C.C.: Si, infatti! Tanto che all’esame delle medie ho portato la sua canzone “Il rap” e mi sono esibito con la mia Roland davanti alla commissione!... A parte gli scherzi, ho sempre considerato Lorenzo uno dei più innovativi non solo a livello italiano, ma europeo.

 
Lavorando con lui cosa hai imparato?

 

C.C.: Quando parlavamo della situazione disastrosa in cui versa oggi la discografia, lui mi ha detto “fottitene, è la tua musica”. E io sono d’accordo, poco importa se oggi ormai il disco è qualcosa di anacronistico, è il calore della gente a ripagare del lavoro.

 
E le critiche che peso hanno?

 

C.C.: A inizio carriera le critiche sono state tante, per me come per tutti, anche Jovanotti. Diciamo che ci accomuna il fatto che abbiamo raggiunto credibilità con il tempo, oltre che il grande rapporto con i nostri rispettivi bassisti, Ballo per me.

 
Il secondo inedito che hai voluto inserire nella raccolta è un altro duetto, con Malika Ayane: l’ennesima conferma al fatto che hai messo la testa a posto…?

 

C.C.: (Sorride e forse arrossisce, inevitabile visto che duetta con la fidanzata, finora smentita e solo da poco dichiarata, ndr ) .. Sicuramente è una novità per me, è la prima canzone d’amore in cui parlo di una storia ancora in piedi e non persa…

 

Sembri alludere alla storia con la bella cantante di origine marocchina, mentre descrivi la canzone “Hello”… Allora è vero?

 

C.C.: Si è una conoscenza d’amore nuova, più matura, diciamo meno “sprecona”…

 

Ufficiale, l’ex ragazzino con i capelli colorati e in testa solo la Vespa oggi ha una nuova musa, e chissà che non sia “Lei che ha il nome di un fiore”… Unica certezza è che Cesare Cremonini sia oggi un artista con tanta storia alle spalle da servirsi di due cd per contenerla, oltre che di un tour in programma per il prossimo autunno che promette “sarà all’altezza perché la cosa che amo di più sono i live”.

 

(Martina Melandri)

 

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