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“Teatro a Progetto”, un festival coraggioso per artisti giovani

Progetto è tutto ciò che ci si propone di compiere. “Teatro a Progetto”, festival organizzato per il secondo anno consecutivo dall’Associazione Culturale MalD’Estro, realizza un’idea di futuro che si tiene sulle proprie gambe. Ora, non domani o chissà quando. Quattro appuntamenti per i sabati di marzo, ore 21.15, nella Casa del Popolo di Settignano, via di San Romano 1, Firenze, che ha finanziato, in collaborazione con MalD’Estro, un piccolo teatro all’interno di quello che prima era solo un salone.

Il festival inaugura stasera con lo spettacolo scritto e diretto da Leonardo Venturi, “Kaiser Soze è quello zoppo”. Un tentativo di raccontare come finiscono le cose. Tutte le cose, le grandi e le piccole, l’amore, la guerra, le sigarette, la birra. Del resto, il titolo è già un finale: quello de “I Soliti Sospetti”, celebre film giallo del '95 che lanciò Kevin Spacey, premio Oscar per il suo Kaiser Soze.

A seguire l'8 marzo “Tecnofuochismi” di e con Nenè Barini, attrice e ballerina di rilievo nel panorama toscano. Sul palco della Casa del Popolo di Settignano Barini vivrà personaggi diversi, ognuno con una propria storia da raccontare vita, attraverso trasformazioni incalzanti come incantesimi magici. Fino al “botto finale” dei fuochi d’artificio.

Il 15 marzo, invece, sarà la volta di Alessio Martinoli e Filippo Paolasini con “Fallo. Un omaggio a Lenny Bruce”, regia di Iacopo Braca, ex Teatro Sotterraneo. Il principio è interrogare se stessi per interrogare il pubblico. Ne scaturisce così un simposio sui temi tabù come la violenza, il lavoro, il suicidio, il sesso. Dopo “Faust_Prologo”, visto di recente a “ChilometroZero - Zoom Festival 2013”, “Fallo” è il nuovo tentativo di Martinoli, Paolasini e Braca di scardinare con immagini e parole i significati nascosti dei pregiudizi. A cominciare da ciò da cui tutto ha inizio, come diceva Bukowski: l’erezione.

A chiudere “Teatro a Progetto”, sabato 22 marzo, sarà lo spettacolo “Oh, scusa dormivi” di Saverio Contarini, tratto dall’omonimo romanzo di Jane Birkin, con Giulia Cavallini e Simone Marzola. A Parigi, nel letto dell’amore che non si trova più, una coppia intraprende un’iperbole infinita di litigi, rimproveri, battute sarcastiche e slanci amorosi. Lenzuola di vita coniugale strappate all’intimità della notte e al suo allucinante dormiveglia.

Prima di ogni rappresentazione verrà offerto un bicchiere di vino, a sottolineare la convivialità di “Teatro a Progetto”. Il teatro, qui, è prima di tutto ritrovarsi e riconoscersi. Insieme. Uniti.

Per tutte le sere del festival sarà visitabile la mostra “Un’indagine sul progetto – Storie di allegorie fotografiche”, a cura di Bottega Rem (Elisa Abluton, Matilde Bambini e Beatrice Battaglia, studentesse della Facoltà di Architettura di Firenze). 11 racconti fotografici, ispirati ad altrettante interviste a lavoratori con contratti a progetto, saranno gli inaspettati e inconsapevoli Virgilii quotidiani che guideranno lo spettatore attraverso le fasi che dal sogno portano alla sua realizzazione. A dare certezza del futuro. La stessa che l’Associazione Culturale MalD’Estro si costruisce sul palco di “Teatro a Progetto”. Dall’inizio alla fine.

 

(Matteo Brighenti) Twitter @briguzia

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