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"Firenze suona Contemporanea": una rassegna che unisce il piacere dell''ascolto a quello dello sguardo

15 appuntamenti, 28 compositori - di cui più della metà trentenni - 5 commissioni, 11 solisti, 7 ensemble internazionali. Questi tutti i numeri di Firenze Suona Contemporanea, che si svolgerà nel capoluogo toscano dal 13 al 22 settembre. 

Nei meravigliosi spazi del Museo Nazionale del Bargello risuoneranno le note dei grandi interpreti della musica contemporanea. Il Festival, nato dall’esigenza di far convivere nello stesso luogo le opere scolpite nel passato con i grandi capolavori musicali di domani, è la casa ideale per i musicisti che stanno realizzando la storia del nostro tempo.

L'apertura del 13 settembre vedrà protagonisti  i solisti del prestigioso Ensemble Intercontemporain che daranno vita a una serata inaugurale ricchissima: in programma “Dialogue de l’ombre double” di Pierre Boulez, scritta in occasione del sessantesimo compleanno di Luciano Berio ed eseguita per la prima volta a Firenze nell’ottobre del 1985. 

Si proseguirà con la prima esecuzione italiana dei “5 pièces pour Paul Klee” del compositore francese Bruno Mantovani e con “Charisma” del compositore e architetto greco Iannis Xenakis.

Il 14 settembre sarà di scena il Quartetto d'archi Paul Klee, formazione flessibile, che approfondisce ulteriormente il rapporto tra musica e arti figurative. Alessandro Fagiuoli, Stefano Antonello, Andrea Amendola e Luca Paccagnella proporranno tra gli altri brani “Natura morta con fiamma” del talento dell'avanguardia italiana, morto prematuramente, Fausto Romitelli.

I solisti della ben nota London Sinfonietta – Alistair Mackie e Andrew Crowley tromba, Byron Fulcher trombone – il 15 settembre alle 21.15 presenteranno un concerto in memoria di Luciano Berio e Jonathan Harvey, in collaborazione con Tempo Reale.

Da non perdere l'affascinante e spettacolare opera di Gérard Grisey Le Noir de l’Etoile per 6 percussionisti e l’amplificazione del segnale di due stelle pulsar, che il 21 settembre verrà eseguita da We Spoke e dal Royal College of Music di Londra, in una serata dedicata a Margherita Hack.

 

(Monica De Simone) 

 

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