“Show must go on”, così cantava Freddie Mercury (che pure calcò il palco dell'Ariston come ospite, nel 1984), è questa la regola generale dello spettacolo; dunque, nonostante le pur ricevute critiche della “prima”, Sanremo dà avvio alla seconda serata che, in generale, trova equilibrio e armonia.
Baglioni saluta il pubblico con la sua Noi no, alla quale gli spettatori reagiscono come si trovassero nel bel mezzo di un concerto, con cellulari pronti a filmare e mani al cielo, scenario che si ripete anche con Questo piccolo grande amore verso la fine. Sì, Baglioni non resiste al richiamo del microfono, esibendosi più volte con il suo repertorio:nessuno lo mette in un angolo.
Ad esibirsi non tutti i 24 artisti in gara ma solo 12 di essi, cosa che ha reso più scorrevole l’andamento della serata: Achille Lauro (Rolls Royce), Einar (Parole nuove), Il Volo (La musica che resta), Arisa (Mi sento bene), Nek (Mi farò trovare pronto), Daniele Silvestri (Argento vivo), Ex-Otago (Solo una canzone), Ghemon (Rose viola),Loredana Berté (Cosa ti aspetti da me), Paola Turci (L’ultimo ostacolo), Negrita (I ragazzi stanno bene) e, infine, Federica Carta e Shade (Senza farlo apposta).
Super ospiti anche per questo secondo appuntamento: Fiorella Mannoia, tra i primi, si esibisce con il nuovo singolo Il premio del coraggio e poi, con Baglioni, nella celebre Quello che le donne non dicono, che trascina con il suo inimitabile ritornello.
Decisamente più disinvolti e sicuri i due co-conduttori, Virginia Raffaele e Claudio Bisio: la prima, ironica nel simpatico omaggio a Lelio Luttazzi con Baglioni al pianoforte, che introduce a sua volta l’altro ospite, lo storico conduttore non solo di Sanremo, ma della stessa Rai, Pippo Baudo, sempre entusiasta e sorridente. Tuttavia, l’estro artistico della Raffaele si esprime al meglio nell’esilarante Carmen di Bizet.
Bisio, invece, si ricongiunge alla sua nota spalla comica, Michelle Hunziker, protagonista dello scorso Festival: piacevole e allegro il loro sketch, che riporta quasi ai tempi della fortunata conduzione a Zelig.
Torna al Festival Marco Mengoni, acclamatissimo, per celebrare i suoi 10 anni di carriera, esibendosi con il pezzo di successo Hola (I say) insieme a Tom Walker e poi, in un immancabile duetto con Baglioni, che sembra ormai essere d’obbligo per gli ospiti: L’essenziale, brano con cui Mengoni vinse il Festival nel 2013 e la commovente Emozioni di Battisti.
Sulla scia della comicità anche il duo Pio e Amedeo, che dopo mezzanotte animano l’Ariston con la loro irriverente verve.
Dulcis in fundo, proseguendo in un ideale filo d’amarcord inaugurato già la prima sera con Bocelli e Giorgia, ecco Riccardo Cocciante, insieme a Giò di Tonno, Vittorio Matteucci e Graziano Galatone sulle note di Bella, tratta dal noto musical Notre Dame de Paris e l'intramontabile Margherita.
Emozionante e sentito, tra i momenti finali, la consegna del Premio Città di Sanremo alla Carriera a Pino Daniele, ritirato dalle due figlie, Sara e Cristina.
Michele Riondino e Laura Chiatti presentano, invece, il nuovo film Un’avventura di Marco Danieli, in uscita il 14 febbraio, che si presenta come omaggio a Battisti e Mogol, autori di molti testi musicali che hanno realmente incantato il Festival e, in generale, il panorama musicale italiano del passato, ma che come il film dimostra, sono senza tempo e continua fonte di ispirazione.
E dei testi di quest’anno? Ce ne ricorderemo? Si ha quasi l’impressione, prestando attenzione anche ai social, che i telespettatori siano più coinvolti dalle classiche hit degli ospiti tutti nostrani, che dalle novità canore in concorso; ma, d’altra parte, è ancora troppo presto per dirlo, o sabato è già così vicino?
Noemi Riccitelli 06/02/19