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Quello che tutti cercano, ma pochi trovano: Love, la nuova serie di Judd Apatow

Judd Apatow, sceneggiatore e regista di Hollywood di romance comedy, dopo la produzione di Girls si lancia in una nuova avventura: “Love”. Netflix ha comprato a scatola chiusa le prime due stagioni della serie tv, la piattaforma streaming on demand cerca di accrescere la propria proposta puntando a un servizio di qualità e finora ne sta uscendo vincente.
La prima stagione, su Netflix dal 19 febbraio, è composta da dieci episodi dai 25 ai 50 minuti. A scriverla insieme ad Apatow c’è Rust e Lesley Arfin, sceneggiatore della prima stagione di “Girls”.
Il creatore di “40 anni vergine”, “Molto Incinta”, “Non Mi Scaricare” e “Freaks and Geeks” torna a raccontate la fase adolescenziale, quella dell’insicurezza, delle scelte sbagliate, delle prime volte. Ad oggi, con il precariato del lavoro e l’instabilità economica, questa fase si è protratta e nel limbo vacillante ci sono ragazzi dai 17 ai 35 anni. Con la sua irriverenza e ironia Apatow la racconta dai suoi differenti punti di vista.
“Love”, sullo scenario di Los Angeles, presenta i due trentenni Mickey, (Gillian Jacobs, protagonista di Community) e Gus (Paul Rust, comico americano al suo primo ruolo da protagonista), una coppia improbabile. Lei è la ragazza ribelle, cinica, che fa uso di psicofarmaci e lavora come producer in una radio. Lui è il bravo ragazzo, gentile, fin troppo amorevole, tutor di una giovane attrice.
Entrambi sono in un punto di svolta della loro vita, devono superare una relazione finita. Entrambi pensano che l’amore sia un’illusione, che ad aspettarlo si perde solo del tempo.
Entrambi hanno avuto una serata “impegnativa” e si trovano la mattina seguente nel supermercato. Finalmente negli ultimi minuti della prima puntata si incontrano e da qui inizierà la loro avventura. L’apertura della serie sembra molto convenzionale, un montaggio di scene alternate che racconta chi siano, con ellissi segnalate da “un mese dopo” per giungere all’incrocio dei loro destini.
Ormai la prima puntata non ha più la funzione del pilot, che presenta la serie, con la TV on demand dove si può vedere l’intera serie senza dover aspettare, il tempo si dilata. La serialità diventa un lunghissimo film frammentato. Allora non fermatevi alle prime puntate, spingetevi oltre per scoprire il potenziale di “Love”. Seppure la coppia della bella e del nerd sia ormai abusata, le dinamiche relazionali qui indagate meritano la nostra attenzione e meraviglia.
Immagini e colori godibili, una buona colonna sonoro e leggerezza, “Love” è la serie perfetta da vedere a letto per una buona alienazione dalla pesantezza della routine quotidiana.

Federica Guzzon 10/03/2016

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