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“Banshee”: in arrivo la quarta e ultima stagione sulla “Città del male”

J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, creatori, fra gli altri, della serie TV “Lost”, hanno dato più di una lezione di stile agli showrunner di tutto il mondo, privilegiando una scrittura densa e corposa per definire una trama dinamica, complessa e continuamente sorprendente; ritraendo personaggi verosimili, le cui personalità sfumano dalle tonalità più luminose a quelle più oscure.
David Schickler, Jonathan Tropper e Greg Yaitanes, rispettivamente ideatori e produttore della serie tv “Banshee - La città del male”, sembrano aver appreso gli aspetti positivi degli show televisivi divenuti cult, imparando anche dagli errori dei loro illustri predecessori, preferendo uno sviluppo più stringato con un finale che possa soddisfare i fan più accaniti. È dello scorso anno la notizia che la quarta stagione, in onda negli Stati Uniti dal prossimo 1° aprile (in Italia su Sky Atlantic), sarà l’ultimo capitolo sulla storia del falso sceriffo Hood.
Lo sceriffo Lucas Hood (Antony Starr) altri non è che un criminale arrivato a Banshee, dopo aver scontato in carcere una pena di quindici anni, alla ricerca dell’ex compagna e complice Ana (Ivana Milicevic), che proprio nella (falsa) cittadina della Pennsylvania ha cambiato identità e vive una vita tranquilla con il marito e i due figli. Poco prima di lasciarsi il passato alle spalle, finisce col prendere l’identità del vero sceriffo Hood, che appena arrivato in città viene ucciso dagli uomini di Kai Proctor (Ulrich Thomsen), un gangster, che nasconde i suoi illeciti traffici dietro innumerevoli affari imprenditoriali, spesso di dubbio gusto.
Il nuovo sceriffo, sebbene usi metodi non convenzionali, fa realmente valere la legge, cadendo di tanto in tanto nelle vecchie abitudini criminali, aiutato dalla ex, Carrie, dall’amico hacker Job (Hoon Lee) e da Sugar (Frankie Faison), ex pugile, ora proprietario del bar dove si è autonominato capo della polizia.
A tormentare il sonno dello sceriffo dal sorriso sornione non c’è solo Proctor, ma una una lunga schiera di vecchi e nuovi nemici, a cominciare da Rabbit, il vecchio boss e padre di Ana/Carrie che l’ha fatto arrestare per vendetta, fino all’inarrestabile Chayton (Geno Segers), che spezzerà ogni possibile sogno di un nuovo inizio.
Banshee è originariamente una figura mitologica irlandese, descritta come un’entità con l’aspetto di una bellissima donna che porta con sé presagi di morte; una creatura che cela il suo vero volto dietro un velo di apparenza, come se la sua essenza fosse duplice.
Ogni personaggio, in questa serie ricca di azione, effetti speciali, scene al limite dello splatter e di violente passioni, vive una doppia vita: Lucas Hood è sceriffo e rapinatore; Ana/Carrie è madre e scassinatrice; Job è hacker e drag queen; Proctor è imprenditore e trafficante di droga; Rebecca (Lili Simmons), nipote di Proctor, è combattuta fra una vita austera con gli Amish e una più libertina con lo zio. Tutti nascondono un segreto e una parte di loro stessi agli altri, in una città divisa fra la rigorosa dottrina religiosa della comunità Amish e quello che rimane della tribù dei Kinaho, pellerossa divenuti oramai scostanti e diffidenti di fronte alla legge dei “bianchi”.
Nell’attesa degli ultimi otto episodi di questa breve ma intensa epopea di giustizia, violenza e lancinanti sentimenti, alla quale si aggiungerà un nuovo personaggio, interpretato da Eliza Dushku, non ci resta che sperare in quel finale, definito epico dallo stesso produttore Yaitanes.
A chi teme una prematura nostalgia consigliamo la web serie “Banshee: Origins”, visibile già da qualche tempo sul sito WelcometoBanshee.com, in cui compaiono brevi estratti dalla vita di ogni personaggio prima che il caso intrecciasse il loro cammino.

Giada Marcon 11/03/16

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