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Netflix o non Netflix? È questo il dilemma

Nata nel 1997 come servizio di noleggio di film e videogiochi, nel 2008 la statunitense Netflix ha dato vita alla più grande piattaforma di streaming on demand esistente. Oggi Netflix conta oltre 50 milioni di utenti in tutto il mondo, di cui più di 30 nei soli Stati Uniti e offre un catalogo pressoché illimitato di film e serie tv visibili su smartphone, tablet, televisori, console e altri dispositivi.
Il 22 ottobre 2015 Netflix è arrivato in Italia.
Prezzo: abbonamento a partire da 7,99 euro.
Offerta: accesso all' intero catalogo di serie tv e film.
Strategia: cambiare il concetto di tv, crearne una connessa al web e offrire prodotti esclusivi: la tv via cavo diventa via internet.
Il suo arrivo è stato presentato in pompa magna da una serie di campagne pubblicitarie che promettevano di rivoluzionare le abitudini degli italiani, eppure a diversi mesi dallo sbarco della piattaforma statunitense nelle reti italiane, poco è cambiato.Infatti, a gennaio 2016 il nostro paese contava circa 700mila fruitori di streaming tv, di cui 280 mila sono quelli connessi a Netflix (110mila i veri abbonati, gli altri ancora nel mese di prova gratuito). Dunque, secondo i dati diffusi da Repubblica, tra Sky Online e Infinity restano circa 400mila abbonati. Un numero davvero basso se lo si confronta con le aspettative italiane del colosso dell’intrattenimento online.
Probabilmente Netflix non avrebbe fatto breccia a causa di un catalogo fatto di film, cartoni e serie tv poco ampio e allettante. Infatti l’offerta italiana, a parte la serie Suburra e l’annunciato ritorno di Una mamma per amica, è di nicchia e per questo rischia di essere debole: titoli come Marvel - Daredevil, Sense8, Grace and Frankie, Unbreakable Kimmy Schmidt, Marco Polo e Narcos non sono conosciuti al grande pubblico. L'arrivo di Netflix però ha costretto la concorrenza – rappresentata da Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch – a migliorare la propria offerta e a promuoverla con più forza.
Tuttavia, in questo momento tre soggetti di streaming tv in un mercato debole come il nostro che attraversa una fase di crisi sono oggettivamente tanti e produce un esubero di offerta nella quale la platea italiana ha difficoltà a orientarsi. Per questo motivo, Netflix può dirsi complementare a Sky go e Infinity, per adesso.
Piattaforme come Netflix pongono inevitabilmente una riflessione sulla pirateria: forse siamo davanti a una soluzione valida per contrastare la violazione sistematica del diritto d’autore e della diffusione delle opere altrui.
In che modo? Regolamentandola.
Si offre all’utente un catalogo appetibile che conta migliaia di film e serie tv con la possibilità di anteprime e in cambio gli si chiede un prezzo minimo per un abbonamento mensile che oltre a costituire una reale entrata economica al sito fidelizza il cliente.
Il fondatore Reed Hastings, alla domanda di Repubblica in merito al futuro della tv tradizionale, con palinsesti e pubblicità, risponde «Tra vent’anni sarà morta. Sparirà come il telefono fisso. E tutto l’intrattenimento si trasferirà online».
Il tempo gli darà ragione?

Imma Amitrano 24/03/2016

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