Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 768

Una donna seppellita viva per non essere santa: la Monaca di Monza di Annig Raimondi in prima assoluta il 14 maggio al Pacta di Milano

Il progetto teatrale DonneTeatroDiritti ideato e diretto da Annig Raimondi andrà in scena in prima assoluta il 14 maggio al PACTA Salone di Milano con lo spettacolo “La Monaca di Monza, alias Suor Virginia Maria alias Marianna De Leya”. Ci immergeremo tra le riscritture drammaturgiche di Manzoni, Diderot e Stendhal. Il progetto in questione deriva anche dal palinsesto del Comune di Milano “Manzoni 150”. Il racconto ci porterà all’interno di un convento, una grata immensa che rappresenta l’ostacolo per una storia d’amore. Qui è la Monaca di Monza, personaggio complesso, che riassume e rievoca molte caratteristiche dei diversi personaggi delle suore fra ‘600 e ’800, dalla cronaca scandalosa alla letteratura, da Enrichetta Caracciolo a “La religieuse” di Diderot, alle monache napoletane portate in luce da Stendhal. La monaca diventa emblema di un’opposizione ai compromessi e alla violenza della società, di uno spirito moderno in cerca d’identità e libertà, portavoce di una contestazione verso i poteri civili e politici. Una donna che non vuole più amare solo Dio.
L’ideazione della Raimondi non termina qui. Infatti dal 19 al 28 maggio seguirà “Shocking Elsa” di Livia Castiglioni con la regia di Alberto Oliva in cui vedremo esibirsi l’icona italiana della moda indipendente Elsa Schiaparelli, artista rivale negli anni ’30 di Coco Chanel. Mentre il 29 maggio in collaborazione con Festival delle Abilità, sarà il turno di “Siamo tutti un passaggio nel mondo” di Emanuela Botti per testimoniare la gioia del vivere in totalità, una contrapposizione con la violenza che soffoca ogni pensiero; infine il 31 maggio, “Funamboli”, un’opera funambolica sul baratro della modernità, prodotta dall’Associazione Culturale Tarmeh con la regista e performer Aram Ghasemy e altri artisti iraniani.
Il carattere innovativo del progetto è l’ideazione di un cantiere culturale permanente che porti ad azioni concrete nell’ambito del sociale e che riesca a supportare situazioni ‘ai margini della società’, interagendole con la filiera non solo culturale, ma anche della comunità. Tutto questo rappresenta uno stimolo alla partecipazione diretta da parte delle persone ‘diverse’ o svantaggiate. Oggi come oggi è importante istituire dei ‘campi di ricerca’ con la funzione di collettori che contengono le azioni necessarie perché si riconoscano soggetti protagonisti, di pari dignità e con possibilità di riscatto sociale e culturale.

Carmela De Rose  11/05/2023

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM