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Torino: la bohème di Giacomo Puccini apre la stagione del Regio

La bohème di Giacomo Puccini, inaugura mercoledì prossimo la stagione del Regio di Torino. Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio, affronta la ricca partitura di Puccini, in un nuovo allestimento firmato da Àlex Ollé, regista de La Fura dels Baus.
Anche per la Stagione 2016-2017 Intesa Sanpaolo – Socio Fondatore del Teatro – conferma il proprio impegno con il Regio assicurando la partnership sulla produzione inaugurale, l’appuntamento più atteso della Stagione. Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Regio rientra in un più ampio rapporto di collaborazione che vede la Banca al fianco del Teatro nella realizzazione delle sue grandi produzioni.
La nuova produzione del capolavoro di Puccini celebra il 120° anniversario della prima esecuzione assoluta dell’opera, andata in scena il 1° febbraio 1896 al Regio. Per questa speciale occasione gli Amici del Regio – associazione che dal 2012 affianca l’attività del Teatro con iniziative volte a mantenere alta l’offerta culturale e renderla sempre più accessibile – daranno il loro contributo alla realizzazione dello spettacolo. Paolo Cantarella, Presidente dell’associazione, dichiara: «Per la prima volta l’Associazione, grazie a un impegno straordinario, finanzierà la realizzazione di un allestimento, caso unico nel panorama italiano. Non potevamo che sostenere La bohème, capolavoro della storia dell’opera ed emblema stesso del Teatro Regio, dove Puccini decise di rappresentarla in prima assoluta nel 1896. Vorremmo che fosse ricordata come La bohème degli Amici del Regio in un ideale abbraccio tra tradizione e modernità. Quale modo migliore per testimoniare un’amicizia se non sostenendo un passo importante nella storia del Regio?».
L’Orchestra e il Coro del Teatro sono diretti da Gianandrea Noseda, attento interprete dei capolavori creati da Puccini, per il quale: «La bohème è un’opera difficilissima, pochi altri titoli del melodramma italiano hanno questa complessità. È una partitura lavorata in filigrana che mette in moto un perfetto meccanismo teatrale, perseguito con acume, ma delicatissimo. È un’opera che definirei “modernista”, piuttosto che tradizionalista; utilizza di fatto un linguaggio profondamente novecentesco, con una velocità teatrale ed emotiva serrata».
Àlex Ollé, uno dei sei direttori artistici e regista de La Fura dels Baus – il dirompente collettivo teatrale che ha segnato una svolta nella storia della regia del teatro d’opera – mette in scena per la prima volta La bohème. Secondo il regista catalano: «La bohème è un’opera nella quale i più giovani si sbarazzano di tutto ciò che impedisce loro di volare, e si alimentano solo della propria vitalità; la vera fame dei protagonisti è una fame di vita. La mia Bohème è ambientata in una periferia contemporanea, è li che secondo me si trova la matrice intellettuale del futuro; quei luoghi malfamati e poveri non sono gradevoli, però sono autentici. In questa ambientazione, la vita e l’arte, così come succedeva nel Romanticismo, appartengono ai superstiti».
La realizzazione scenica dell’allestimento vanta la collaborazione di Alcantara, che realizza parti delle scenografie e dei costumi. «Siamo orgogliosi di essere partner del Teatro Regio per questa edizione de La bohème, con la regia di Àlex Ollé de La Fura dels Baus – dice Andrea Boragno, Presidente e CEO di Alcantara – una straordinaria occasione per Alcantara di celebrare la versatilità di questo materiale, capace di coniugare tradizione e innovazione all’insegna del valore del Made in Italy. La relazione che da sempre Alcantara coltiva con il mondo dell’arte e della creatività in genere, emerge ancor di più in un’opera come questa, dal carattere innovativo e contemporaneo».
In questa produzione, Mimì sarà il soprano Irina Lungu, artista applaudita in tutto il mondo che con il Regio vanta una stretta collaborazione artistica. Con il suo timbro lirico e adamantino, renderà al meglio la fragilità e la poesia del personaggio creato da Puccini. Accanto a lei, il tenore Giorgio Berrugi interpreterà Rodolfo. Artista dalle notevoli doti vocali e sceniche, Berrugi ha iniziato la sua carriera proprio come Rodolfo alla Fenice di Venezia, diventando in breve tempo uno dei tenori di riferimento del repertorio pucciniano. Musetta sarà il soprano Kelebogile Besong, giovane artista sudafricana, vincitrice di diversi concorsi lirici internazionali, molto apprezzata da critica e pubblico per il suo talento e la sua tecnica, che le permettono di affrontare un repertorio che dal Barocco arriva alla musica contemporanea. Marcello sarà interpretato dal baritono Massimo Cavalletti, cantante dal timbro caldo e generoso, che ha saputo conquistare in poco tempo tutti i più importanti palcoscenici internazionali: dalla Scala al Liceu di Barcellona, passando per il Metropolitan Opera House di New York. Colline avrà la voce di Aleksandr Vinogradov, uno dei migliori bassi della gloriosa scuola russa, artista richiesto da importanti direttori tra i quali Daniel Barenboim, Zubin Mehta, Valery Gergiev. Durante le nove recite, ai protagonisti già citati si alterneranno, nei giorni 13, 15, 18 e 20 ottobre, Erika Grimaldi (Mimì), Iván Ayón Rivas (Rodolfo), Francesca Sassu (Musetta), Simone Del Savio (Marcello) e Gabriele Sagona (Colline), artisti dall’avviata carriera internazionale che proporranno una Bohème del pari intensa e drammatica. Completano il cast: il baritono Benjamin Cho (Schaunard), il basso Matteo Peirone (Benoît, Alcindoro), il tenore Patrick Cullen Gandy (Parpignol), in alternanza i bassi Mauro Barra e Marco Sportelli (Sergente dei doganieri) e i baritoni Davide Motta Fré e Riccardo Mattiotto per il ruolo del Doganiere.
Le scene di questo nuovo allestimento sono di Alfons Flores, i costumi di Lluc Castells e le luci di Urs Schönebaum. Il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”, impegnati in importanti passi nell’opera, sono istruiti da Claudio Fenoglio.
La bohème, quarta opera di Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, è la storia d’amore di due giovani e squattrinati ragazzi pieni di speranza. Mimì e Rodolfo, accompagnati da Musetta e Marcello, trascorrono in allegria e spensieratezza gran parte della loro esistenza, screziata di gelosia ma pur sempre leggera e immersa in una Parigi inebriante e gioiosa. Dentro questa cornice La bohème è, in realtà, una storia che racconta la crescita e il dolore, il passaggio da un’adolescenza interiore a una maturità reale. L’allegra brigata si trova, infatti, a far i conti con la dura realtà della malattia di Mimì, sofferente di tubercolosi, che morirà tra le braccia del suo Rodolfo cambiando così per sempre il destino di tutti i personaggi. L’opera, divisa in quattro quadri, avrà una durata complessiva di circa due ore e trenta minuti.

(Davide Antonio Bellalba - 03/10/2016)

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