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Primo Festival del Giornalismo Alimentare a Torino: quando il cibo fa notizia, quando la notizia parla di cibo

“Se la mozzarella fa ammalare e la carne è cancerogena, gli errori da non commettere nel comunicare gli allarmi alimentari” è una delle lezioni della prima edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, che si svolgerà dal 25 al 27 febbraio a Torino presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale.
Il festival nasce dalla crescente centralità del tema “cibo” e dall’esigenza di coinvolgere, aprire un dibattito e costruire una food community, coinvolgendo una platea eterogenea: giornalisti, blogger, aziende, istituzioni, uffici stampa, scienziati, alimentaristi. In tre giorni si discuterà di sicurezza alimentare, biodiversità, economia ed enogastronomia, alternando momenti di lavoro, panel di approfondimento, show cooking, degustazioni e educational sul territorio.
Il convegno inaugurale di giovedì 25 alle ore 9.30 partirà da un interrogativo legato alle politiche alimentari dopo Expo, un confronto che ha l’obiettivo di far emergere i punti essenziali per realizzare vere ed efficaci politiche sul cibo. Il dibattito continuerà sugli sprechi e il diritto al cibo, su come la comunicazione incide sulle politiche dei consumatori, sull’educazione alimentare dei bambini.
Il secondo giorno il focus è il forte legame tra la comunicazione efficace e le scoperte scientifiche, al fine di salvaguardare la salute pubblica. Nel pomeriggio un seminario sul linguaggio “disinvolto” di chi scrive di cibo nell’era della critica enogastronomica 2.0, approfondendo i casi di falso allarmismo e di leggende metropolitane circolate sui social, ma che hanno mobilitato e mal informato l’opinione pubblica.
L’ultima giornata di Festival, sabato 27 febbraio, sarà dedicata agli educational sul territorio, alla scoperta dei prodotti enogastronomici, dal caffè della caffetteria San Tommaso, dove nacque Lavazza, al vino con l’Enoteca regionale di Caluso e la Strada Reale dei Vini, alle Langhe e Roero con l’Enoteca di Grinzane Cavour e il WiMu di Barolo e, sempre nel Cuneese, i nuovi vini di Clavesana, fino alle colline vercellesi del Gattinara. Ci sarà spazio anche per la riscoperta della viticoltura nel cuore del distretto tessile
biellese e di capolavori di architettura enologica come gli Infernot e le Cattedrali sotterranee tra il Monferrato alessandrino e astigiano. Inoltre ci saranno degustazioni dedicate ai prodotti dei Maestri del Gusto di Torino, alle birre artigianali e ai celebri sette tagli del bollito di Carrù, ai formaggi, dal gorgonzola alle altre produzioni casearie e infine il tartufo fra le colline dichiarate Patrimonio Unesco.

Gerarda Pinto 22/02/2016

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