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Un presente antichissimo: a Roma la mostra dedicata ad Umberto Passeretti

Sarà allestita fino al 17 febbraio 2016 (dal 1 dicembre), presso i Mercati di Traiano Museo dei Fori Imperiali, un’ampia mostra dedicata ad Umberto Passeretti, curata da Gabriele Simongini e promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zetema Progetto Cultura.
La mostra è intitolata “Un presente antichissimo” in quanto Passeretti è un pittore pienamente contemporaneo che dialoga con la classicità romana e più in generale con la memoria dell’antico. Proprio per questo la scelta di un luogo emblematico della romanità come i Mercati di Traiano Museo dei Fori imperiali appare come la sede più adatta per ospitare una ventina delle sue opere, nella Grande Aula e nel Corpo Centrale.
In occasione dell’esposizione l’artista ha realizzato un omaggio a questo luogo straordinario prendendo come soggetto di un suo quadro un “Prigione”. Le opere, dipinte per lo più ad olio e tempera su tavola, talvolta anche con smalti industriali, fanno parte del ciclo “Anatomia del panneggio”, avviato nel 1985 e tuttora in fase di svolgimento. Il rapporto di Passeretti con la classicità romana è nato da un’esperienza immersiva, totalizzante e non puramente contemplativa.
Gabriele Simongini nel catalogo pubblicato da De Luca scrive che l’artista, lavorando per diversi anni a Villa Adriana, ha respirato, studiato, assorbito ogni giorno quelle memorie architettoniche e scultoree che si facevano un tutt’uno con la sua vita quotidiana, arricchendola, aprendola a nuove riflessioni non ripiegate nostalgicamente sul passato, ma legate alle inquietudini contemporanee.mPasseretti quindi non si è appropriato semplicemente dell’aspetto della antichità, ma vi si è immedesimato, intendendone la spinta propulsiva verso un’interiorità più profonda e consapevole, sempre orientata nel vivo dell’attualità.
All’inizio di “Anatomia del panneggio” le pieghe dei panneggi sono anche nervi scoperti, connessioni metaforiche tra corpo e anima, fuse con lo scheletro, con i muscoli, con i tendini di un’idea del classico che è prima di tutto difesa dell’umanità e dell’umanesimo ,inteso nel suo senso più etico.
Come scrive Federico Zeri “la pittura di Umberto Passeretti è nostalgia di un’etica, di un costume, di una cultura. La classicità greco-romana è elaborata ancora una volta come mito interiore”, così nella mostra concepita per i Mercati Traianei, un crescendo cromatico che dall’ascetico bianco e nero iniziale si apre ad estroverse sinfonie di colori, rivela un mito senza tempo, un presente antichissimo.
I mirabili reperti scultorei si trasformano in pittura, con la prevalenza di panneggi dalla materia mossa, palpitante di una nuova vita che sta per nascere, facendo emergere l’idea di un classico dinamico e in divenire.
Passeretti offre così al nostro sguardo sculture antiche che emanano energia, attualità, vitalità, avvalendosi talvolta di una sorta di trasposizione virtuale tramite colori che portano in se gli effetti dell’artificio tecnologico, figure panneggiate, che senza essere irriverenti sembrano quasi pronte a sfilare in un défilé, tramutando i cortei rituali di un tempo negli eventi di moda di oggi.
Una mostra in cui il passato si unisce al presente, l’antichità sposa la modernità. Una mostra senza tempo.

Maresa Palmacci 02/12/2015

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