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Teatro dell’Opera: fra tradizione e innovazione la nuova stagione 2016/2017

L’omaggio a Verdi e alla tradizione, le grandi coproduzioni internazionali, la presenza di registi innovativi e di prestigiosi direttori, l’impegno per la continuazione di progetti già avviati come il “Fast Forward Festival” e “Opera Camion”. Queste le linee guida della prossima stagione 2016-2017 del Teatro dell’Opera di Roma, in piena rivoluzione musicale e teatrale. Nel corso della conferenza stampa, allestita per l’occasione proprio sul palco del Costanzi, il sovrintendente Carlo Fuortes ha affermato l’esigenza di costruire una nuova identità del Teatro, “non solo attraverso un rinnovato dialogo con la città e con le proprie radici culturali, ma anche con un ruolo attivo nel panorama musicale internazionale”. Un percorso, questo, avviato lo scorso anno e che, forte di un cartellone di opera lirica che prevedeva dieci allestimenti che spaziavano dai classici alle riletture moderne e che portavano sul palco grandi registi come Mario Martone, Emma Dante e Damiano Michieletto, ha decretato un ottimo successo di pubblico, con l’incremento costante di recite e produzioni.  Il Teatro, pertanto, volendo proseguire questo nuovo corso e affermare il proprio ruolo attivo e di scambio con il panorama europeo e internazionale, ha deciso di costruire per la prossima stagione un cartellone ancora più ricco del precedente e che prevede ben undici titoli di opera e sei di balletto, in una rete di collaborazioni con i maggiori Teatri del mondo.

Opere: L’apertura, prevista per il 27 novembre, è affidata a uno dei massimi direttori italiani, Daniele Gatti, che salirà per la prima volta sul palco del Costanzi con “Tristan und Isolde” di Wagner, per la regia di Pierre Audi. La Stagione Operistica proseguirà poi tra tradizione - con il trittico verdiano del “Trovatore” (per la direzione musicale di Jader Bignamini e la regia di Alex Ollé), “Rigoletto” (diretto dall’esordiente Michele Gamba e ‘firmato’ da Leo Muscato) e “La traviata” (spettacolo da record nella stagione 2015-2016  e che ritorna sempre con la regia di Sofia Coppola e la direzione di Stefano Ranzani) - e innovazione attraverso le nuove produzioni internazionali. A gennaio è la volta di “Così fan tutte”, il più raro fra i titoli della trilogia di Mozart e Da Ponte proposti fino a oggi al Costanzi, ora affidato all’esordiente Speranza Scappucci (giovane direttrice d’orchestra che ha lungo lavorato con il Maestro Muti) e alla regia di Graham Vick. La stagione primaverile è invece dedicata prima a “Maria Stuarda” di Donizetti, diretta da Paolo Arrivabeni e con la regia di Andrea De Rosa, e poi al debutto del celebre regista cinematografico Marco Bellocchio che esordirà appunto con “Andrea Chénier” per la direzione musicale di Roberto Abbado. Un progetto ambizioso e che coinvolge addirittura il Metropolitan Opera di New York è invece “Lulu” di Alban Berg, in scena a fine maggio. L’opera sarà diretta da Alejo Perez, molto apprezzato quest’anno per la “Cenerentola” rossiniana, e vedrà alla regia il duo Luc De Wit e William Kentridge, quest’ultimo ben noto ai più per il recentissimo affresco “Triumphs & Laments” lungo le murate del fiume Tevere.   A giugno, vi è poi spazio a un lavoro rossiniano che non è mai stato rappresentato prima all’Opera di Roma: “Il viaggio a Reims”, primo lavoro parigino dell’autore, scritto nel 1824 ed eseguito l’anno successivo nella capitale francese in forma di cantata. Un dramma giocoso, in un unico atto, che sarà diretto da Stefano Montanari e con la regia di Damiano Michieletto. Dopo la pausa estiva, si ritorna di nuovo in scena a ottobre con un’opéra-comique su libretto di Scribe, ispirata alle rocambolesche vicende del celebre brigante Michele Pezza che agiva nelle vicinanze di Terracina: “Fra Diavolo” di Daniel Auber. Titolo fortemente voluto dal direttore artistico Alessio Vlad per “soddisfare chi ama le rarità”. A dirigerlo vi sarà la bacchetta esordiente di Rory Macdonald, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Infine a conclusione di questa stagione ritornerà la “Tosca”, nell’allestimento ricostruito sui bozzetti originali del 14 gennaio 1900 nell’ambito del progetto “Roma Opera Aperta – La memoria”, con la direzione di Daniele Callegari e la regia di Alessandro Talevi.

Balletti: La Stagione di Balletto 2016-2017, sempre con la direzione di Eleonora Abbagnato, si propone invece di eguagliare e, se possibile, anche superare i successi di quella passata. Sei saranno gli spettacoli che si susseguiranno da dicembre a settembre. Sei gli appuntamenti con gli immancabili classici, a partire da quello inaugurale de “Lo schiaccianoci” nella versione di Giuliano Peparini, che lo scorso anno ha registrato un tutto esaurito ponendosi di fatto all’attenzione di pubblico e critica. Seguiranno poi “Il pipistrello” dell’ineguagliabile coreografo Roland Petit (mai presentato prima al Teatro dell’Opera di Roma), “La bella addormentata” per la nuova coreografia di Jean-Guillaume Bart, e un trittico unico costituito da “The concert” di Jerome Robbins, “Annonciation” di Angelin Preljocaj (per il quale l’Abbagnato rivestirà i panni di étoile) e “Cacti” dello svedese Alexander Ekman, stella nascente del mondo della danza internazionale. Tre lavori molto diversi tra loro, questi, per una serata appunto all’insegna della modernità. Nel mese di settembre, la stagione riprenderà poi con un doppio appuntamento: l’imperdibile “Soirée Roland Petit”, composta da tre capolavori assoluti quali “Carmen”, “L’Arlésienne” e “Le Jeune Homme et la Mort”,  e l’emozionante “Giselle” di Patricia RuanneSaranno in scena per questa nuova stagione i primi ballerini Alessandra Amato, Manule Paruccini, Rebecca Bianchi, i Solisti e il Corpo di Ballo del Teatro.

Concerti:  Non mancherà, inoltre, un programma di concerti con la seconda stagione di “Specchi del tempo”, ancora a cura di Giorgio Battistelli, nella riuscita formula di accostamento tra compositori di epoche diverse e con un breve incipit di cinque minuti di canto a cappella. Molti i nomi dei direttori coinvolti tra cui: George Pehlivanian, Ingo Metzmacher, Giovanni Sollima (anche violoncellista), Daniel Smith e Peter Rundel. Proseguirà anche l’impegno per progetti già avviati, dal “Fabbrica-Young Artist Program” al “Fast Forward Festival”, il Festival Internazionale di Teatro Musicale Contemporaneo che “nella sua prima edizione ha portato nuova linfa nello scenario artistico e musicale di tutta la capitale”. E ancora da “Opera Camion”, pensato appositamente per condurre l’opera in alcune piazze della periferia romana, a “Vietato ai maggiori di 26 anni”, con anteprime dedicate ai giovani.

Quella del 2016-2017 si prefigura insomma una stagione ricca di spettacoli emozionanti, all’insegna di un teatro sempre più moderno e disposto ad accogliere nuovi linguaggi e pensieri in linea con la società contemporanea. Un ciclo di appuntamenti che, come si augura il sovrintendente Fuortes, “possano trasmettere tutta la passione che noi tutti riserviamo nel nostro Teatro”.

17/06/16

Camilla Giantomasso

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