Questo sito utilizza cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione e rispetta la tua privacy in ottemperanza al Regolamento UE 2016/679 (GDPR)

                                                                                                             

"Settanta volte sette": un’alternativa coraggiosa alla violenza per la stagione teatrale itinerante “Agorà”

“Occhio per occhio, dente per dente” recita il principio giuridico derivante dall’Antico Testamento, laddove il Vangelo risponde con un più conciliante “porgi l’altra guancia”. Con lo spettacolo Settanta volte sette, Controcanto Collettivo raccoglie la lezione biblica andando a creare una riflessione laica sul tema del perdono che trae ispirazione da un fatto di cronaca avvenuto nel 2011. L’omicidio di un carabiniere per mano di un ventenne positivo al test dell’alcohol è stato capace di creare qualcosa di inaspettato e potente, un legame tra due persone che avrebbero dovuto risultarne divise. La madre del ragazzo omicida e la moglie della vittima hanno deciso di andare oltre il dolore e il rancore, costruendo un’intensa relazione umana che ha dato vita all’associazione Amicainoabele, dedita a percorsi di perdono e riconciliazione. 
Il collettivo, diretto dalla regista Clara Sancricca, ha incontrato e condiviso l’esperienza di queste due donne, a partire dalla quale è stata possibile la creazione di uno spettacolo dalla drammaturgia che differisce narrativamente dagli eventi accaduti nel 2011, ma dal medesimo nucleo tematico. Una meditazione sulla possibilità e il significato di perdonare, anche e specialmente nei casi più inconcepibili, e la possibilità che qualcosa di positivo possa nascere da ciò. La convinzione che quello del perdono sia un percorso possibile e attuabile, una valida alternativa alla risposta della vendetta, permette il riconoscimento di un’umanità velata dalla colpevolezza e dall’odio. A causa di un omicidio consumatosi a seguito di una rissa, due famiglie si ritrovano involontariamente legate, al centro di una serie di riflessioni che mettono a confronto le differenti ragioni e punti di vista scaturiti dalle circostanze di certi tragici eventi. Una meditazione più ampia e aperta di quella già offerta da Ingmar Bergman ne La fontana della vergine (1960), che non pareva offrire alternativa a una vendetta seguita da un senso di colpa per la violenza che genera altra violenza. Settanta volte sette mette davanti agli occhi dello spettatore la possibilità di una via alternativa, forse più difficile e altrettanto dolorosa, ma infinitamente più produttiva. 
Lo spettacolo, che vede come interpreti Federico Cianciaruso, Riccardo Finocchio, Martina Giovanetti, Andrea Mammarella, Emanuele Pilonero, Clara Sancricca e Giorgio Stefanori, debutta nel 2019 vincendo la sesta edizione de “I Teatri del Sacro” e viene adesso riproposto nell’ambito della settima edizione della stagione teatrale itinerante “Agorà” dell’area bolognese. È già andato in scena il 24 marzo presso il teatro comunale La casa del popolo di Castello d’Argile (BO). Non si tratta del primo riconoscimento ottenuto dal collettivo nato nel 2011, avendo già alle spalle alcuni premi ottenuti con le proprie produzioni, in particolare il premio della critica al Roma Fringe Festival 2014, il progetto In-Box 2017 e il riconoscimento di miglior spettacolo al festival Dominio Pubblico 2018.

Davide Tovani  27/03/2023

Libro della settimana

Facebook

Formazione

Sentieri dell'arte

Digital COM