Dal prossimo 4 giugno torna La Milanesiana, la rassegna che viaggia per l’Italia, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, che per questa 23esima edizione sceglie di raccontare le “Omissioni”; intese come quelle parole che avremmo potuto dire, quei gesti che non abbiamo fatto, quei meccanismi di difesa che, talvolta, utilizziamo quando non siamo in grado di affrontare un conflitto. La guerra, ma soprattutto la pace, infatti, sono al centro de La Milanesiana 2022, lo suggerisce bene la rosa stilizzata, icona del festival – dipinta da Franco Battiato, e quest’anno rielaborata da Franco Achilli – che si dipinge di giallo e azzurro, i colori della bandiera ucraina.
«La guerra – ha detto Elisabetta Sgarbi – è, ora, il nostro orizzonte, anche se volessimo chiudere gli occhi. Lo è dal punto di vista politico ed economico, ma lo è anche da quello più strettamente culturale. E chi, come noi, lavora con e sulle parole, con e sull’espressione artistica, non può non interrogarsi sul valore e sull’importanza delle parole e dell’espressione artistica: cosa dire e non dire; cosa potere e volere dire e cosa no. Ecco l'origine della complessità di questo tema».
“Omissioni” che verranno quindi declinate in forme diverse; dalla letteratura, ai concerti; dalle pellicole cinematografiche, alle arti visive; passando dai fumetti, agli incontri dedicati alla scienza e alla filosofia. Per circa due mesi, la rassegna proseguirà fino al 3 agosto, in venti città italiane, tra cui Venezia, Torino e Milano (ovviamente). L’arte diventa quindi possibilità e strumento per creare momenti di dialogo e confronto, grazie a: musicisti, registi e autori provenienti da tutto il mondo; tra tutti la scrittrice russa Ludmila Ulitskaya. «Lei – aggiunge Elisabetta Sgarbi – vuole la Pace (al singolare), che in questo momento vuol dire almeno questo: sapere che c’è un aggressore e un aggredito».
Qui il programma completo de La Milanesiana 2022.
Alessandra Mammoliti 19/05/2022