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L’appassionata esistenza parigina di Amedeo Modigliani: Marco Bocci in scena al Quirino con “Modigliani” di Angelo Longoni

Dall’8 al 20 marzo il regista e sceneggiatore Angelo Longoni porta sulla scena del Teatro Quirino uno spettacolo biografico su Amedeo Modigliani. Per vestire i panni bohémien del pittore e scultore livornese è stato chiamato Marco Bocci, attore abbondantemente noto al pubblico televisivo per l’interpretazione del commissario Scialoja in “Romanzo Criminale - La Serie”.
Longoni chiarisce che l’interesse per Modigliani nacque già molti anni fa, quando per caso ebbe tra le mani un libro sulla vita del controverso artista emigrato dalla toscana per cercare realizzazione nel quartiere parigino di Montmartre. Il regista compie dunque un lavoro incentrato sul binomio arte/sofferenza che ben traduce il tortuoso percorso di Modì: la vita del pittore è stata costantemente segnata dall’infermità fisica causata dalla tubercolosi, dall’abuso di oppiacei e dalla presenza al suo fianco di bellissime donne confortanti, ispiratrici o devastanti. Tutto il dissidio è riflesso nelle sue opere, famosissime e sempre riconoscibili, costantemente fuori dai dettami accademici o da qualsiasi corrente in voga nella Francia degli impressionisti, dei fauves o dei cubisti. Longoni presenta le interpreti femminili di “Modigliani” illustrando parallelamente gli snodi narrativi legati al loro avvicendarsi sul palcoscenico. La prima è Kiki de Montparnasse (Giulia Carpaneto), modella bellissima, prostituta, pittrice e ballerina, incarna lo spirito, la poesia e gli eccessi della Parigi bohémien. Nel suo trascinarsi, povero e malato, per le vie di Montmartre, Modì incontra l’amore spirituale e carnale nella figura, altissima e snella, della poetessa russa Anna Achmatova (Vera Dragone), ma quando lei torna in patria Amedeo ricade nello sconforto psicofisico e si getta tra le braccia di Beatrice Hastings (Romina Mondello), donna risoluta che si pone come limite razionale al suo spirito inquieto. Infine arriva la passione più pura, Jeanne Hèbutern (Claudia Potenza), l’affetto che lo salva e lo accompagna fino alla morte.
Le muse irrequiete, dipinte nude con il caratteristico collo allungato, rappresentano dunque il sentiero lungo il quale Longoni conduce Marco Bocci per entrare in contatto con il personaggio. Bocci confessa che il percorso è stato drammatico perché drammatica è la biografia di Modì, ma di essersi immediatamente innamorato del copione per le sue connotazioni cinematografiche: lo spettacolo, afferma Longoni, è caratterizzato da un forte dinamismo e senso di movimento grazie alla collaborazione dello scenografo Gianluca Amodio.
In conclusione, Longoni spiega la scelta di Ryuichi Sakamoto per l’ambientazione musicale. Il compositore giapponese è in grado di penetrare il sentimento dello spettatore, commovendolo e avvicinandolo agli stati d’animo di una vita maledetta, dilaniata nel corpo e nello spirito, ma produttiva e languidamente romantica nella sua espressione artistica.

Dopo il debutto a Montaldo di Castro e una lunga tournée italiana, “Modigliani” giunge finalmente a Roma: dall’8 al 20 marzo 2016

Teatro Quirino, Via delle Vergini, 7, Roma
da mercoledì a sabato ore 21
domenica ore 17
giovedì 10 e mercoledì 16 marzo ore 17
sabato 19 marzo ore 17 e ore 21

Susanna Terribile 09/03/2016

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