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In arrivo “Opera Omnia 2 - Disco”, nuova produzione del gruppo di ricerca teatrale Teatro Magro

Dopo “Opera Omnia-C. Goldoni”, che nel 2015 ha incontrato la produzione del grande autore veneziano per dargli nuova linfa vitale, Teatro Magro, gruppo di ricerca teatrale mantovano diretto da Flavio Cortellazzi, torna sulle scene con la seconda tappa del progetto: “Opera Omnia 2- Disco”.
La nuova produzione debutterà in prima assoluta il 19 marzo alle ore 21, presso il Teatro Comunale di Medole, e affascinerà gli spettatori affrontando il rapporto tra il presente e la disco music, partendo dagli anni Settanta e arrivando fino al primo decennio del nuovo millennio.
Lo spettacolo porterà il pubblico ad immergersi nelle atmosfere di quattro decadi di storia del costume e si farà carico del punto di vista dei giovani figli degli anni Novanta, accompagnandosi al ritmo della disco music. Quest’ultima diventerà il tappeto su cui camminerà , ballerà e si racconterà la generazione nata intorno appunto intorno alla prima metà di quegli anni.
Posseduti da una forza magnetica e sensuale, distanti ed affascinanti, coinvolti o indifferenti, all’ascolto della musica disco i giovani performer sperimenteranno un insieme indistinto di sensazioni che il regista ha cercato di scoprire, indagare ed evocare sulla scena .
Le loro azioni si faranno espressione della tensione caratterizzante ciascuna decade e della serialità del battito sonoro diverso in ogni epoca, costante e ostinato, strutturalmente riconoscibile.
Nella forma dello spettacolo-playlist, contaminata da tutto ciò che ci circonda, e a sua volta infestante, prendono corpo immagini, pensieri e stati d’animo dettati dal carisma di ciascun performer. Memoria collettiva e privata, società e individuo, passato e presente si fondono e si confondono a contatto con il bisogno di sprigionare energia a tempo di musica attraverso la spontaneità del movimento .
Con un linguaggio performativo che prende spunto dalla vita quotidiana , così come dalla sfera più intima e passionale dell’essere umano, l’uomo che danza la disco music esprime la condizione limitare tra essere e apparire, tipico dell’attore sul palcoscenico.
Nel tempo in cui la rete ha appiattito qualsiasi forma di conoscenza e accorciato ogni distanza, la ricerca di Teatro Magro approda alla costruzione ideale di un ponte tra passato e presente, nonché tra il particolare e l’universale. Il tutto nella monumentale cornice del Palazzo Te di Mantova, opera dell’architetto Giulio Romano, che fa da sfondo ai piaceri clandestini della classe del potere, incarnando una bellezza decadente ante litteram ed esprimendo un edonismo che mette a repentaglio la razionalità dell’uomo rinascimentale.
“Opera Omnia 2- Disco” si presenta quindi come un’apologia della giovinezza dominata dalla ricerca ostinata di sensazioni e dall’istinto di rivolta contro i padri. Un’età della vita di ciascun individuo che viene ad identificarsi come un non luogo dalla duplice anima: appartato e oscuro, vivo e immaginario come un moderno Eden.

Maresa Palmacci 06/03/2016

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