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Io ed Elena, di Donatella Busini: in scena al Teatro Trastevere di Roma il conflitto tra due donne

Una madre e una figlia: due figure che si concedono un confronto alla pari, per affrontare rancori repressi e parole soffocate. Sono proprio i non-detti, infatti, a creare attrito e distanza, come da sempre accade nei rapporti complessi come quelli tra un genitore e il proprio figlio. Da questa riflessione nasce l’opera scritta da Donatella Busini (classe 1971; autrice, attrice e produttrice teatrale). In Io ed Elena, è diretta da Mauro Toscanelli, dall’11 al 14 maggio al Teatro Trastevere, in scena anche Ornella Lorenzano nel ruolo di Elena (la figlia).
L’attenzione è focalizzata sul legame madre/figlia: l’idea per la scrittura del testo è nata da una conversazione che la Busini ha avuto (durante un incontro fortuito al Fringe di Edimburgo) con un’attrice che conviveva con una madre psicotica. “Le difficoltà che questa donna affrontava nel quotidiano - nell’assoluta indifferenza di chi le era accanto - espresse con palese sollievo nel condividere questo dramma affrontato in solitudine, mi hanno molto colpito”, ha raccontato l’autrice. Le protagoniste, però, non sono solo due: c’è anche Blanche DuBois (personaggio dell'opera di Tennessee Williams "Un tram che si chiama Desiderio"), una sorta di alter ego che incarna alcuni dei tratti caratterizzanti di Giovanna ed Elena, e con cui dialogano, facendo luce sulle fragilità del loro rapporto.
È il rancore il sentimento predominante, al punto da diventare capace di distruggere i rapporti o di renderli tossici. La drammaturgia musicale accompagna l’evoluzione dei personaggi, e, nonostante il testo sia al femminile, vengono evocate anche figure maschili del passato, spesso idealizzate.
Il testo ha vinto il concorso letterario “Anima Mundi” 2020 e “Lago Gerundo” 2020.

Mariantonietta Losanno  12/05/2023

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