Chissà cosa direbbe Goffredo Petrassi - tra i più raffinati compositori del Novecento - se sapesse che in una sala a lui intitolata si esibirà un violino elettrico con dei led applicati lungo l’archetto. Magari apprezzerebbe, essendo stato un appassionato collezionista di arti visive, o forse si chiuderebbe in un silenzio di sdegno e amarezza.
Ad ogni modo, sabato alle ore 21 si potrà assistere all’esibizione di uno dei musicisti contemporanei più famosi, un artista che ha scelto di cavalcare l’onda estetica dell’apparire illuminando l’arma che smuove la sua musica, ovvero quella bacchetta di legno dove sono sottesi i crini di cavallo sapientemente impeciati. In realtà la musica che suona non è propriamente sua, ma appartiene ad artisti come Ennio Morricone, i Queen, Lucio Battisti, David Bowie, Bruce Springsteen.
Quello che mette in scena il “violinista Jedi” - così definito perché il suo archetto simula la spada laser del film Star Wars - è un visual concert, ovvero uno spettacolo in cui l’impatto visivo delle luci ha un’importanza preponderante nello spettacolo. Gli sfondi saranno dei muri fatti di led che, assieme ad altre luci poste negli angoli più remoti della sala, restituiranno al pubblico un’esperienza suggestiva che godrà anche di momenti interattivi.
Sul palcoscenico, il violinista bresciano sarà accompagnato dal sound designer Meiden e da Davide Gobello alla chitarra. Tra gli ospiti ci sarà la cantautrice Serena Menarini.
Nel corso degli anni, Andrea Casta ha presentato programmi su diverse reti televisive, ha presenziato numerosi festival girando 28 nazioni; suona circa 200 concerti all’anno con oltre 1 milione di spettatori; è seguitissimo su internet e ha collaborato con artisti importanti. Il modo di intendere la musica può essere assimilato, restando nella famiglia degli archi, a quello dei 2Cellos.
In questa occasione saranno duplici i festeggiamenti. «L’Auditorium Parco della Musica compie 20 anni proprio in questi giorni, quindi il mio concerto - racconta Casta - ha il valore della ricorrenza: anche per me sono esattamente 20 anni da quando mi trasferii da Brescia, e il mio debutto nella “casa della Musica” sancisce anche il mio legame con la mia seconda città, Roma».
Francesco Saverio Mongelli 27/04/2022