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La Pasqua a Technotown di Villa Torlonia

Technotown si prepara ad accogliere la Pasqua con una serie di attività tematiche speciali rivolte ai ragazzi e alle famiglie che vorranno trascorrere le festività nel villino storico di Villa Torlonia. Le numerose iniziative della ludoteca dell’Assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale, organizzate da Zètema Progetto Cultura saranno a disposizione dei visitatori durante le giornate di sabato 15, domenica 16 e occasionalmente anche durante l’apertura straordinaria di lunedì 17. Potranno essere acquistate, come sempre, singolarmente o in pacchetti di due o tre attività.

Tra le specialità pasquali si avrà l’opportunità di partecipare a Robovot, il dipingi uova, un’esperienza creativa a metà tra arte e tecnologia che, grazie al supporto dei tutor, consentirà di costruire con i Lego Wedo un vero e proprio tornio robotico con cui poter poi dipingere le uova di Pasqua. Oltre a questa attività anche Impronte di luce si colorerà con temi pasquali. Le Rayografie, nate dal contatto tra oggetti vari e materiale sensibile e impresse dalla luce all’interno della camera oscura, potranno essere abbellite con diversi oggetti a tema pasquale. Si potrà in questo modo creare un’opera d’arte e festeggiare la ricorrenza allo stesso tempo.

Il programma non si limiterà a queste due novità ma continuerà nella sua forma consueta secondo una scansione oraria che permetterà ai piccoli fruitori di scoprire anche tutte le altre attività classiche offerte da Technotown.

IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO:
SABATO 15

10.00 EFFETTI SPECIALI
10.00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
11.00 BIO-DETECTIVE
11.00 VEDERE LA MUSICA
12.00 ROBOT, SENSORI & RADIAZIONI
14.00 EFFETTI SPECIALI
14.00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
15.00 EFFETTI SPECIALI
16.00 BIO-DETECTIVE
16.00 VEDERE LA MUSICA
17.00 LA SFIDA DEI BABBO ROBOT
18.00 SPAZIO CREATIVITÀ LEGO

DOMENICA 16

10.00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
10.00 VEDERE LA MUSICA
10.00 BIO-DETECTIVE
11.00 EFFETTI SPECIALI
12.00 DOPPIAGGIO
12.00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
12.00 BIO-DETECTIVE
14.00 SPAZIO CREATIVITÀ LEGO
14.00 EFFETTI SPECIALI
15.00 VEDERE LA MUSICA
15.00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
14.00 EFFETTI SPECIALI
16.00 ROBOT, SENSORI & RADIAZIONI
17.00 BIO-DETECTIVE
17.00 SPAZIO CREATIVITÀ LEGO
18.00 SPAZIO CREATIVITÀ LEGO

LUNEDì 17

10.00 VEDERE LA MUSICA
10:00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
11.00 CAMERA OSCURA
11.00 EFFETTI SPECIALI
12.00 DOPPIAGGIO
12.00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
14.00 MISSIONI ROBOTICHE
14.00 EFFETTI SPECIALI
15.00 VEDERE LA MUSICA
15.00 ROBOVOT IL DIPINGI UOVA
15.00 EFFETTI SPECIALI
16.00 ATTORI DIETRO LA CINEPRESA
16.00 OMBRE DI LUCE
17.00 SPAZIO CREATIVITÀ LEGO

INFO e PRENOTAZIONI
tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)

Picasso a Roma cento anni fa – Partitura d’arte, danza e genio: il ritorno di Picasso nella città eterna

Pablo Ruiz y Picasso, il famoso pittore spagnolo, torna a vivere in una serata dedicata all'arte e tutte le sue forme.
Siamo al Teatro dell'Opera dove, il 10 aprile 2017, la musica, il teatro e la pittura diventano i protagonisti assoluti di un evento intitolato 'Picasso a Roma cento anni fa – partitura d'arte, danza e genio' per ricordare il soggiorno a Roma del pittore che ha rivoluzionato per sempre il mondo artistico.
Esattamente cento anni fa, infatti, Pablo Picasso si stabilì a Roma per otto settimane. In quel periodo la città divenne, ancor di più, il centro del mondo, permettendo importanti incontri tra i protagonisti dell'Avanguardia dell'epoca. Ciò accadde grazie alla tournée romana, presso il teatro Costanzi, della compagnia dei Balletti Russi di Sergej Pavlovič Djagilev. Fu proprio su iniziativa del famoso impresario teatrale russo che Picasso iniziò a lavorare sul sipario di Parade, il balletto ideato da Jean Cocteau sulle musiche di Satie.
La magia di quegli incontri viene riproposta al pubblico attraverso uno spettacolo raffinato che, unendo il racconto alla musica e alla pittura, permette di rivivere un pezzo di storia segnato dallo spirito delle Avanguardie e che proprio nella città eterna ha avuto la sua origine. Picasso1Lo spettatore è immerso nel buio, mentre sul palco Maddalena Crippa e Massimo Popolizio, leggendo il testo di Lorenzo Pavolini, descrivono quella che è stata la vita di Picasso a Roma. Il racconto è accompagnato dalle musiche di Erik Satie e Igor Stravinskij, suonate magnificamente al pianoforte da Enrica Ruggiero e Antonio Maria Pergolizzi, mentre su uno schermo dietro alle loro spalle si ammirano delle proiezioni che ritraggono gli schizzi e i quadri del pittore spagnolo. Le parole e le immagini accompagnate dalle note musicali conferiscono, in questo modo, vita al racconto quasi a voler regalare una seconda esistenza all'artista. 
Quello che accade sul palco colpisce profondamente, quasi ubriaca, lo spettatore che si trova completamente immerso nel mondo dell'arte, così come avveniva sullo stesso palco cento anni fa. Un evento che cattura l'attenzione per la delicatezza con la quale si è presentato alla platea, ma anche per la capacità di scavare nel profondo ricordando Picasso non solo in quanto artista poliedrico, ma soprattutto, in quanto uomo. È ormai risaputo, infatti, che solo conoscendo la vita di un’artista si riesce a comprendere fino in fondo il suo operato.
Così Crippa e Popolizio si trovano a ricordare al pubblico eventi storici importanti e al tempo stesso a confidare le parti più umane di Picasso come il suo grande amore per le donne e il matrimonio con la ballerina russa Olga Koklova, incontrata proprio a Roma.
Muovendosi continuamente tra pittura, eventi del passato, musica e aneddoti, si riesce, forse per la prima volta, a conoscere davvero la storia di un uomo e del suo lavoro artistico.
Serata necessaria, dunque, in grado di far ricordare a tutti l'importanza dell'arte e il rapporto che quest'ultima ha avuto con il nostro Paese.

Marilisa Pendino 12/04/17

"Real Bodies": quando la scienza diventa arte e poesia

«Tutti gli uomini sono stati creati uguali». Questa affermazione, presente nella Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America, sembra descrivere perfettamente ciò che “Real Bodies” vuole dimostrare. La mostra, unica nel suo genere, è arrivata pochi giorni fa al Guido Reni District di Roma e qui resterà fino al prossimo luglio, in un’edizione speciale pensata per la Capitale.
Sono circa 350 tra organi, ossa e corpi gli esemplari esposti, i quali sottoposti a un particolare processo chiamato “plastinazione” per il quale i liquidi corporei vengono sostituiti con polimeri di silicone, risultano agli occhi dei visitatori vere opere d’arte. Nessuna sensazione di fastidio, anzi. Se non sapessimo di essere davanti a cadaveri, trattati certo, ma pur sempre cadaveri, saremmo indotti a credere di star visitando una qualsiasi mostra basata su perfette riproduzioni del corpo umano.Real Bodies 2
Tante le sezioni dedicate che si incontrano lungo il percorso. La mostra è organizzata in modo che il visitatore inizi dal sistema osseo-scheletrico, per proseguire poi con quello muscolare, nervoso, cardivascolare, passando per i diversi apparati: respiratorio, digerente, riproduttivo e urinario. Viene inoltre presentata l’evoluzione fetale, in una sezione ad alto tasso emotivo. Tutto viene mostrato e spiegato nei minimi particolari. Grande attenzione è data anche ai dettagli più piccoli e niente viene lasciato in sospeso o in dubbio, al fine di permettere anche ai non esperti di capire ogni cosa.
Originale la parte dedicata ai tatuaggi e ai materiali utilizzati in operazioni di chirurgia estetica. Di impatto i corpi plastinati tagliati in fette sottilissime visibili nella zona di “anatomia sezionale”.
Largo spazio viene poi dato agli effetti che producono al nostro organismo le malattie, i tumori, il tabacco e l’alcool, il doping, ma anche il naturale processo dell’invecchiamento, attraverso esposizioni mirate.
real bodies 3La scienza diviene quindi poesia. Impossibile non provare emozioni e sentimenti contrastanti di fronte a esemplari di veri uomini e donne, posti nelle posizioni da noi assunte quotidianamente al fine di mostrare come saremmo “da dentro”. Così come resta difficile non stupirsi passeggiando lungo la “galleria degli atleti”. Un’area in cui troviamo esposti 12 corpi interi in posizioni anatomiche sportive e immortalati in gesti tecnici tipici di calcio, basket, scherma, danza classica, lancio del disco, body building.
Una grande enciclopedia dal vivo. Un’esperienza borderline tra l’etica e la scienza in sé e per sé. Un particolare modo di riflettere sulla Morte ma anche e forse soprattutto sulla Vita. Un viaggio dentro noi stessi. Un’esplorazione interna ed esterna dell’Io, destinata a lasciare al visitatore un ricordo indelebile e a trasmettere una verità straordinaria e mai come oggi dimenticata.
Dentro di noi, sotto vestiti che parlano di razze, culture, religioni, sessi ed età differenti siamo tutti accomunati da qualcosa di meravigliosamente uguale: il nostro corpo.

Elena Picchi 12/04/2017

Pagina 73 di 130

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