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Vinitaly 2017 sempre più internazionale, al via dal 9 aprile

Veronafiere accoglie per la 51esima edizione, la fiera del vino numero uno al mondo. La città veneta è pronta ad ospitare, dal 9 al 12 aprile, una fiera rinnovata e potenziata da numerosi investimenti che ne fanno il punto di riferimento non solo per il wine&food del Belpaese– per cui organizza rassegne leader internazionali – ma anche per la proiezione del business vinicolo sul mercato globale. Dallo scorso novembre Veronafiere è infatti divenuta una società per azioni con un piano industriale da 94 milioni di euro. Per questo è stato possibile mettere a punto una progettualità puntuale e mirata. Gli obiettivi a cui in fondi verranno destinati sono il miglioramento complessivo delle infrastrutture, l’ottimizzazione della digital transformation, l’ampliamento dell’incoming di operatori esteri e il radicamento nelle aree geo-economiche di USA e Cina. Un’attenzione particolare viene costantemente riservata al sistema di promozione evinitaly20171 formazione continua che comprende la rete globale di Vinitaly International e della sua Academy. All’interno del salone sarà possibile infatti trovare la guida 5StarWines THE BOOK, l’e-commerce di Vinitaly Wine Club, OperaWine, wine2wine, il fuori salone di Vinitaly and the City.
Prosegue la tradizione dello spazio espositivo Vinitaly Bio, sul mondo del biologico certificato, ViViT dedicato ai vini artigianali e VinInternational, spazio interamente costituito dai produttori esteri. Torna anche il prestigioso programma di degustazioni della VIA-Vinitaly International Academy e della rassegna Tasting Ex...Press. Novità di questa edizione il progetto sperimentale di innovazione digitale per l’internazionalizzazione delle imprese. Tutti fattori attrattivi che rendono Vinitaly una vetrina sempre più appetibile per le aziende estere. Grazie anche a questo si è registrato un incremento significativo della presenza di produttori stranieri, proprio nel padiglione Vininternational.

I numeri
Vinitaly 2017 prevede già 130 mila visitatori. Gli espositori saranno 4100 nel salone principale, mentre ulteriori 500 espositori sono attesi negli altri Saloni Internazionali che si svolgeranno in contemporanea: Sol&Agrifood, focalizzato sulle produzioni enologiche e agroalimentari, nonché rassegne sull’olio extravergine di oliva; e Enolitech, che affronta i temi della viticultura, l’enologia e la filiera del vino e dell’olio. Sono in totale 2mila i nuovi buyer registrati per l’edizione numero 51. La maggior parte provenienti da USA, Cina, Hong Kong, Australia, Canada, Francia, Danimarca, Belgio, Germania, Giappone, Svizzera, Norvegia, Svezia e Russia. In aumento anche gli arrivi previsti anche da Taiwan e Brasile e, nonostante l’inizio delle procedure di Brexit, il Regno Unito aggiunge all’elenco 100 nuovi buyer.

Ilaria Vanni 04/04/2017

“Recensito” incontra Adriano Cutraro. Una regia a tre per un docufilm che vi sconvolgerà: “PIIGS”.

Nelle sale cinematografiche da aprile, “PIIGS” è un viaggio affascinante e rivoluzionario nel cuore della tragica crisi economica europea. Realizzato da tre filmmaker dopo cinque anni di ricerche e due di riprese, il documentario racconta senza precedenti e senza censure i dogmi dell'austerity. È vero che nell'Eurozona non c'è alternativa al Fiscal Compact, al pareggio di bilancio, ai tagli alla spesa sociale? Ne parliamo con uno dei tre registi del docufilm, Adriano Cutraro.

Con Federico Greco e Mirko Melchiorre hai diretto “PIIGS”. Puoi raccontare la genesi della vostra collaborazione registica?PIIGS01
"Ho avuto modo di lavorare già con Mirko qualche anno fa alla regia del documentario “L’ombra del gigante”, ma è la primissima volta che dirigiamo tutti e tre insieme. Probabilmente ciò che ci ha unito e spinto a collaborare è stato il sentimento di angoscia per una società straziata e senza futuro".

Da dove nasce l’esigenza di realizzare un docufilm sulle politiche europee?
"Ormai sono diversi anni che l’Italia attraversa una crisi economica gravissima, che ha prodotto sofferenze sociali devastanti. L’Istat, qualche giorno fa, ha pubblicato i dati relativi alle persone che vivono in condizioni di povertà assoluta: sono 4,6 milioni! Mentre Reuters afferma che la disoccupazione giovanile in Italia ha raggiunto il 44%. Numeri spaventosi. Le ricette economiche basate sull’austerità sono risultate fallimentari, ma nonostante ciò continuano ad essere perpetrate. Di fronte a questo scenario, seriamente preoccupati per questa perenne stagnazione, ci siamo chiesti se effettivamente si fossero vagliate tutte le soluzioni possibili e se il cinema potesse contribuire a creare un dibattito pubblico in merito a questioni così complesse, ma determinanti per la vita di ognuno di noi. Ecco, è attorno a queste riflessioni che è nato il progetto".

Come avete scelto gli esperti che dovevano intervenire nel film?
"La nostra intenzione era quella di intervistare intellettuali ed economisti di assoluto prestigio che potessero offrire un punto di vista alternativo rispetto alle analisi e alle soluzioni proposte fino ad oggi, quelle che ci hanno portato nel baratro in cui viviamo. Su tutti Noam Chomsky, definito dal New York Times “il più grande intellettuale vivente”, Paul De Grauwe della London School of Economics, uno dei più grandi monetaristi del mondo, Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze in Grecia, Stephanie Kelton, consulente economico di Bernie Sanders ed inoltre Erri De Luca, Federico Rampini".

 

Claudio Santamaria, oltre ad essere un attore di grande talento, è impegnato attivamente nel sociale. È per questo motivo che è la voce narrante del film?
"Dal nostro punto di vista, un film del genere aveva bisogno di un cast che sentisse nell’intimo le problematiche raccontate per poi riportarle sullo schermo con autenticità. Abbiamo fatto vedere il film a Claudio, il quale, nonostante gli innumerevoli impegni professionali, ha accettato quasi subito il ruolo che gli abbiamo proposto. Per questo non finiremo mai di ringraziarlo".

PIIGS02Quanto siete stati influenzati dallo stile di precedenti docufilm a tema sociale?
"Le opere di Michael Moore e film come “La grande scommessa” ci hanno sicuramente influenzato per quanto riguarda l’aspetto puramente estetico. Il nostro però, era un progetto più complesso, perché volevamo agire su due livelli contemporaneamente: quello analitico e quello emotivo. È stato un percorso arduo, a tratti straziante, abbiamo sperimentato molto, per tentare di raggiungere il giusto equilibrio. Speriamo di esserci riusciti".

In questo senso, perché raccontare proprio la storia della cooperativa sociale “Il pungiglione”?
"Con questo film abbiamo avuto modo di far conoscere una meravigliosa realtà che, a causa dei tagli alla spesa sociale, rischia di chiudere, lasciando a casa 100 lavoratori e senza assistenza più di 150 ragazzi disabili. Abbiamo scoperto la cooperativa sociale “Il Pungiglione” per caso, su suggerimento di un amico. Fin da subito ci siamo accorti che disponeva di quel potenziale umano in grado di rendere universale anche una piccola realtà locale (e quindi di essere elevata ad esempio emblematico di Welfare State), pertanto abbiamo deciso di seguirne le vicende. Sinceramente non avevamo una strategia di approccio, piuttosto sono stati loro ad accoglierci, intuendo la nostra buona fede. Stando a contatto con i ragazzi ci siamo resi conto di quanto sia incredibile il lavoro dell’operatore sociale, con quale naturalezza e affiatamento riesca ad interagire con ragazzi vittime di gravissime patologie motorie e cognitive, donando loro serenità. “Il Pungiglione” è stata un’esperienza che ci ha segnato profondamente".

È prevista una distribuzione estera, oltre che italiana?
"In Italia il film è distribuito da Fil Rouge Media, una distribuzione indipendente ma molto agguerrita. A giorni sveleremo la data ufficiale di uscita e le sale dove sarà possibile vedere il film. Per quanto riguarda le vendite estere se ne sta occupando la Berta Film, ci auguriamo che riesca a venderlo in tanti Paesi e che più gente possibile abbia l’opportunità di vederlo".

Com’è stato accolto finora il film in Italia?
"Con nostra grande sorpresa, le anteprime stampa a Roma e a Milano hanno visto gli addetti ai lavori particolarmente entusiasti; abbiamo ricevuto attestati di stima e recensioni estremamente positive. Speriamo che anche il pubblico lo accolga con lo stesso calore".

Sara Risini 03/04/17

Torna a Roma “Vino e Arte che passione”

Torna domenica 21 maggio la seconda edizione di “Vino e Arte che passione”, la prima manifestazione che coniuga il nettare degli dei all’Arte.
L’evento ideato e realizzato da CT CONSULTING EVENTS, ha l’obiettivo di riunire in un’unica spettacolare cornice le migliori aziende del vino, coniugando le degustazioni a esclusive visite guidate alla scoperta di collezioni d’arte private.
Quest’anno la sede prestigiosa sarà il Casino dell’Aurora Pallavicini, gioiello del barocco romano dei primi del 1600 ubicato sul colle del Quirinale, all’interno del prestigioso complesso architettonico di Palazzo Pallavicini Rospigliosi, un tempo sede delle grandiose Terme di Costantino, proprio di fronte al palazzo della Presidenza della Repubblica.
Quest’anno parteciperanno all’iniziativa oltre 50 aziende vinicole, tutte rigorosamente selezionate per una degustazione a tutto tondo che sarà accompagnata da una visita guidata alla collezione privata del Casino dell’Aurora.
Un’occasione unica per conoscere da vicino i produttori, degustare e apprezzare vini di qualità all’interno di una magnifica e unica cornice artistica e culturale.
Dopo i numerosi consensi di pubblico e critica ottenuti nel 2016, che hanno registrato, alla Pinacoteca del Tesoriere, una presenza di quasi 2000 persone, l’evento – unico nel suo genere – punta così ad ampliare l’affluenza e ad allargare il panorama artistico, offrendo ai convenuti la possibilità di esplorare da vicino opere d’arte straordinarie per bellezza e stato di conservazione tra le quali, per citare le più note, l’affresco de “l’Aurora” di Guido Reni, i dipinti di Luca Giordano, Guido Reni e Annibale Carracci, la facciata impreziosita da lastre di sarcofagi romani del II e III secolo dopo Cristo, nonché le sculture antiche che abbelliscono la sala centrale, come la Minerva, la Diana cacciatrice, e le statue della scala d’ingresso, detta “la Pastorella”.
L’iniziativa si svolgerà dalle ore 15:00 alle ore 20:30 e comprende un biglietto d’ingresso di Euro 25,00, incluso un calice “cadeau”.

Maresa Palmacci 01/04/2017

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