Ci sono molti misteri irrisolti nella storia dell’umanità, uno fra questi è la ragione della notorietà delle sorelle Kardashian, che da anni riescono a ottenere un’attenzione mediatica al limite dell’eccesso per qualsiasi banalità avvenga nelle loro vite. Bizzarro pensare che la loro fama da rotocalco derivi dal fatto di cronaca nera che tenne incollati al televisore milioni di spettatori americani: “Il Caso O. J. Simpson”, a cui è dedicata la prima stagione della serie “American Crime Story” creata da Scott Alexander e Larry Karaszewski, in onda su FoxCrime da mercoledì 6 aprile, alle ore 21.00.
Era il 13 giugno 1994 quando all’875 di South Bundy Drive a Brentwood (distretto di Los Angeles), vennero ritrovati i corpi senza vita di Nicole Brown Simpson, ex moglie della stella del football O. J. Simpson, e di Ronald Lyle Goldman, cameriere venticinquenne che, per gentilezza, aveva riportato alla donna gli occhiali da vista lasciati dalla madre nel ristorante dove lavorava.
Le prime prove ritrovate sulla scena e le precedenti denunce di violenza domestica fecero subito sospettare dell’ex atleta, che venne interrogato, ma subito rilasciato grazie all’intervento dell’avvocato Robert Shapiro. Dopo il ritrovamento del sangue del principale indiziato sulla scena del crimine, l’accusa di duplice omicidio venne confermata, ma le autorità diedero la possibilità a Simpson, che si nascondeva dall’amico Robert Kardashian, di consegnarsi spontaneamente. Ne seguì l’inseguimento più famoso d’America, in cui O. J. a bordo di una Ford Bronco fuggì per ore alla polizia, minacciando più volte, prima della resa, di togliersi la vita.
Il “Processo del Secolo” ebbe inizio il 9 novembre 1994. All’accusa gli avvocati Marcia Clark e Christopher Darden, alla difesa il “dream team” formato da: Johnnie Cochran, Robert Shapiro, F. Lee Bailey, Alan Dershowitz, Robert Kardashian, Gerald Gelmen, John Yahoe, Carl E. Douglas, Barry Scheck e Peter Neufeld. Questi fondarono la loro linea difensiva sulla discriminazione razziale, ma furono alcuni passi falsi della difesa a decretare il verdetto finale di non colpevolezza.
Questa prima stagione della serie prodotta da Ryan Murphy e Brad Falchuk, si basa sul libro “Run of his life: the people v. O. J. Simpson” pubblicato nel 1996 dall’avvocato Jeffrey Toobin. Sebbene l’autore sia un fermo sostenitore della colpevolezza dell’imputato, la linea narrativa scelta permetterà a ogni spettatore di dare la propria valutazione sulla vicenda.
Il cast artistico formato da Cuba Gooding Jr (O. J. Simpson), John Travolta (Robert Shapiro), Sarah Paulson (Marcia Clark), Courtney Vance (Johnnie Cochran) e David Schwimmer (Robert Kardashian) ha affermato di aver ricercato l’interpretazione più fedele possibile ai veri protagonisti del caso di cronaca che ha segnato nel profondo la storia americana, fino ai nostri giorni.
Giada Marcon 03/04/2016