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Emmy 2016: “Game of Thrones” e “American Crime Story” campioni di nomination

Si è ufficialmente aperta nella notte di giovedì 14 luglio la corsa delle famose statuette alate, equivalenti degli Oscar cinematografici. Sono gli Emmy Awards, i più prestigiosi premi televisivi a livello internazionale, che di fatto, dopo l’annuncio delle nomination, sono pronti a spiccare il volo per poi arrivare nelle mani dei grandi trionfatori di quest’ultima stagione 2015-2016.
La star di “Black-ish”, Anthony Anderson, e l’immancabile protagonista di “Gilmore Girls”, Lauren Graham, hanno avuto l’onore di presentare i candidati di questa sessantottesima edizione che si terrà al Nokia Theatre di Los Angeles il prossimo 18 settembre.
A differenza dell’ultima cerimonia degli Oscar, dove venne innescata una polemica per il mancato riconoscimento delle performance di attori afro-americani, l’Academy of Television Arts and Sciences ha invece dimostrato una considerevole attenzione alla diversità, candidando ben ventuno #NonWhiteActingNominees.Emmyfoto2
Una pioggia assoluta di nomination è stata assegnata a “Game of Thrones”, il cui ultimo episodio della sesta stagione a detta di molti è stato il più bello di sempre. Ventitré le candidature complessive, tra cui quella alla “Miglior Serie Drammatica”, premio per il quale concorrono anche “House of Cards“, “Downton Abbey”, “Homeland”, “Better Call Saul” e, a sorpresa, la prima stagione di “Mr. Robot” e la quarta di “The Americans”. In qualità di migliore performance non protagonista per una drama series, tra conferme e colpi di scena, troviamo le candidature degli attori di “G.O.T.”, quali Peter Dinklage, Lena Headey ed Emilia Clarke, alias Tyrion Lannister, Cersei Lannister e Daenerys Targaryen, e quella della coppia new entry Kit Harington e Maisie Williams, nei ruoli dei due fratelli Jon Snow e Arya Stark. Gli altri nomi maschili di questa categoria sono quelli di Jonathan Banks per “Better Call Saul”, Michael Kelly, “House of cards”, Ben Mendelsohn, “Blooodline” e il premio Oscar Jon Voight per “Ray Donovan”; quelli femminili appartengono invece a Maura Tierney per “The Affair Showtime”, Constance Zimmer, “UnReal”, e la pluripremiata Maggie Smith per “Downton Abbey” (Emmy che si è già aggiudicata per due anni consecutivi, nel 2011 e nel 2012).
Subito dietro la serie targata HBO, con ventidue nomination troviamo invece “The People v. O.J. Simpson: American Crime Story”, gradita sorpresa del recente palinsesto. La serie antologica creata da Scott Alexander e Larry Karaszewski, nata come una costola di “American Horror Story”, si è aggiudicata la candidatura come “Miglior Film Tv o Mini Serie” e ben una candidatura a testa per ogni membro del cast. Cuba Gooding Jr. e Courtney B. Vance, il primo nei panni dell’accusato O. J. Simpson e il secondo in quelli del suo avvocato difensore Johnnie Cochran, gareggeranno in qualità di miglior attore protagonista, mentre David Schwimmer, Sterling K. Brown e John Travolta per quella di migliore attore non protagonista.
Sarah Paulson si riconferma un’attrice di immenso e versatile talento: in quattro anni ha totalizzato ben sei nomine e forse questo potrebbe essere il suo anno fortunato per portarsi a casa il gradito premio, essendo candidata sia come miglior attrice protagonista che come non protagonista per i suoi ruoli di Marcia Clark e della tossicodipendente Sally, nelle miniserie “The People v O.J. Simpson: American Crime Story” e “American Horror Story: Hotel”. A tenerle testa in questa categoria vi sono anche Kirsten Dunst (“Fargo”), Felicity Huffman, (“American Crime”), Audra McDonald (“Lady Day at Emerson's Bar & Grill”), Lili Taylor (“American Crime”) e Kerry Washington (“Confirmation”).
Accanto alla sopracitata “The People v O.J. Simpson: American Crime Story”, in lizza per la statuetta al “Miglior Film Tv o Mini Serie”, vi sono anche “American Crime”, “The Night Manager”, “Roots” e “Fargo”. Quest’ultima, come per la prima stagione, rimane a quota diciotto nomination e vedremo se bisserà i successi che si era guadagnata agli Emmy 2014, dove era stata giudicata come miglior serie televisiva e dove aveva vinto anche il premio alla miglior regia e al miglior casting.
Emmyfoto3Buono anche il riconoscimento ottenuto dalla quarta stagione di “House of Cards”, i cui protagonisti Kevin Spacey e Robin Wright, nelle vesti della spregiudicata coppia Frank e Claire Underwood, si riconfermano leader indiscussi dello schermo, anche se nella loro categoria alla miglior interpretazione protagonista in una serie drammatica avranno del filo da torcere. Mr Spacey infatti dovrà vedersela con Kyle Chandler (“Bloodline”), Liev Schreiber (“Ray Donovan”), Matthew Rhys (“The Americans”), Bob Onderkik (“Better Call Saul”) e con Rami Malek alla sua prima candidatura per “Mr. Robot”; la Wright dovrà invece competere con Tatiana Maslany (“Orphan Black”), Claire Danes per “Homeland” (già vincitrice sempre per il suo ruolo di Carrie Mathison nel 2012 e nel 2013) e Viola Davis per “How to get away with murder”.
Sul fronte delle Comedy, a contendersi la statuetta come miglior serie sono “Modern Family”, “Silicone Valley”, “Transparent”, “Unbreakable Kimmy Schmidt”, “Veep” e le new entry “Black-ish” e “Master of None”. Sul fronte maschile, i nominati come “Migliore attore protagonista in una serie Comedy” sono William H. Macy, “Shameless”, Jeffrey Tamblor, “Transparent”, Aziz Ansari, “Master of None” e Anthony Anderson per “Black-ish”; mentre su quello femminile troviamo Ellie Kempler per “Unbreakable Kimmy Schmidt”, Julia Louis-Dreyfus, “Veep”, Laurie Metcalf, “Getting On”, Tracee Ellis Ross, “Black-ish”, Amy Schumer, “Inside Amy Schumer” e Lily Tomlin per “Grace and Frankie”.
Nessun riconoscimento invece per la seconda stagione di “The Leftovers” e per il suo cast più che eccezionale che resta appunto fuori da tutte le categorie drammatiche. Altri grandi assenti dalle categorie principali sono “Orange is The New Black” e “Billions”, serie drammatica di Showtime che ha stregato tutti con la sua prima stagione, soprattutto grazie alle doti dei due ‘mattatori’ coinvolti, Paul Giamatti e Daniel Lewis; “Penny Dreadful”, invece, deve accontentarsi solo di sei nomination nelle categorie tecniche. Nessuna statuetta all’orizzonte, infatti, per la superba interpretazione di Eva Green.

Per conoscere tutte le altre candidature, si rimanda a questo link: http://goo.gl/3MU1N5 

Camilla Giantomasso 17/07/2016

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