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Back to Iraq: l'alta definizione incontra il reportage di guerra

Una colonna di fumo nero si abbatte sul deserto iracheno come una maledizione, oscurando il sole, soffocando senza distinzione animali, miliziani e bambini. Il cielo sopra le dune di sabbia si affolla di sciami di elicotteri mentre i jihadisti dell'ISIS incendiano i pozzi di petrolio attorno a Mosul, contaminando l'aria, tingendo di nero i volti dei bambini. Pare incredibile avere accesso a immagini tanto potenti e, a eccezione degli impassibili ufficiali in divisa, sediamo tutti inquieti sulle comode sedie della Sala Arazzi di Viale Mazzini, in occasione della presentazione del reportage "Back to Iraq".BackToIraq03
Con il programma "Petrolio", Rai1 ha scelto di sperimentare per la prima volta in zone di guerra le nuovissime tecniche di ripresa cinematografica 4K HDR: quattro volte la nitidezza dell'HD, con l'aggiunta della nuova tecnologia High Dynamic Range, capace di aggiungere ulteriore profondità e colore alle immagini.
Il reportage "Back to Iraq", unico nel suo genere, nasce dalla volontà di creare un prodotto adatto al mercato mondiale e soprattutto future-proof, nel senso di poter servire da testimonianza per le generazioni future senza perdere in fascino o fruibilità. "Voglio ringraziare la tecnologia, senza la quale il racconto della guerra non avrebbe potuto essere realizzato", aggiunge Monica Maggioni, presidente Rai con un lungo passato da inviata di guerra.
"Anche la qualità dell'immagine di reportage come questo consente di combattere questa battaglia all'odio", aggiunge Roberta Pinotti, Ministro della Difesa, intervenuta durante l'evento. Il contingente italiano ha infatti raggiunto oggi i 1500 uomini dislocati in Kuwait, Baghdad, Erbil e Mosul per una battaglia che dura dal 2012, e il reportage segue non solo la riconquista di Mosul e la distruzione per mano jihadista del sito assiro Ninive, ma anche il viaggio del Ministro Pinotti tra i luoghi della presenza italiana in Medio Oriente.
BackToIraq04"Back to Iraq" è il racconto di guerra dei soldati italiani che combattono per difendere lo stile di vita occidentale e addestrare le milizie locali a difendere il proprio paese. Tra cecchini, autobombe e colpi di mortaio, il reportage cattura tra i pixel in alta definizione delle sue immagini la flotta umana che resiste all'invasione dell'ISIS: sunniti, sciiti e donne combattenti curde senza velo, con il fucile in mano a gridare peshmerga ("fino alla morte").
Per realizzare un reportage di queste proporzioni, Duilio Giammaria ha coordinato le migliori risorse professionali e tecnologiche della Rai con l'intenzione di far diventare “questo lavoro di squadra cultura d'impresa, più si stringono i ranghi, più lavoriamo insieme, più riusciremo a far meglio”, dichiara al margine della presentazione. La Rai sta evolvendo, sia come programmazione che come approccio alla documentazione storica e sociale di un'epoca, ma per essere sempre lì dove si combatte ha bisogno di essere al centro di continue sfide creative. Con “Back to Iraq” la Rai vince uno scontro diretto sul campo di battaglia dell'interesse pubblico e della sfida tecnologica.
Il reportage "Back to Iraq", realizzato da Claudio Rubino e Marta Gianniti, andrà in onda giovedì 13 aprile su Rai1 per il programma "Petrolio".

Riccardo Bassetti 07/03/2017

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