È una delle applicazioni più utilizzate dai giovanissimi. Con il suo fantasmino bianco su sfondo giallo ormai Snapchat si è fatta largo nel mondo dei social, superando di gran lunga Twitter e Facebook.
Il social network, fondato nel 2011 da Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown, deve la sua fortuna alla sua natura effimera. Infatti, grazie a questa applicazione, è possibile scambiarsi foto e brevi video, della durata massima di 10 secondi, che si cancellano immediatamente non appena visualizzati. Inoltre, permette di comunicare in tempo reale con i propri contatti e di condividere album di profili pubblici per un arco di tempo di 24 ore.
Simile ad Instagram, Snapchat permette di modificare le proprie fotografie inserendo didascalie o aggiungendo particolari effetti. Famosi sono quelli che permettono di trasformare in volto in buffe facce di animai, oppure quelli capaci di sovrapporre il viso di un individuo sul corpo di un altro.
Un’applicazione che sembra vivere del momento, del “qui ed ora”, capace di dimenticare e cancellare i dati acquisiti solo pochi istanti prima. Eppure, da alcuni giorni l’azienda ha comunicato la possibilità di utilizzare la funzione “Memories” che permette agli utenti di salvare i propri Snap e le loro storie preferite. Nessuna possibilità, quindi, di avere in memoria immagini e video inviati da altri utenti, ma tra qualche mese sarà possibile conservare i propri scatti migliori o più significativi. I tre fondatori credono in questo cambiamento, sicuri di offrire un servizio migliore ai loro utenti. “Tutto è destinato a scomparire”, sembrava essere lo slogan e la peculiarità di Snapchat, che però oggi si trova a vivere un profondo mutamento.
Siamo proprio sicuri che questa novità avrà un riscontro positivo? Gli utenti apprezzeranno la possibilità di “ricordare” o rimpiangeranno i tempi in cui tutto era istante? La risposta la potremmo avere solo tra qualche mese.
Angela Ruzzoni 10/07/2016