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Coronavirus e comunicazione: un cortocircuito di parole in movimento

Accendiamo per un attimo l’immaginazione e facciamo un passo indietro. La manopola della radio era difettosa eppure si riusciva ancora a sentire qualche nota, la modulazione di frequenza era sempre la stessa, ma ogni suono era una buona compagnia per i ricordi che affioravano. L’attesa era l’inganno di un tempo addolcito dalle parole, dalla musica, dal silenzio assordante e ci si ritrovava in casa con un profondo desiderio di vita.
Meglio fermare i pensieri all’istante, ma se avessimo a disposizione solo quella piccola radio, come affronteremmo questa emergenza? Dicono che il passato insegni molte cose sul presente e solo adesso riusciamo a capirne il valore. L’importanza della comunicazione alza la voce contro un virus che ha stravolto la quotidianità, annullato i rapporti e accresciuto le relazioni virtuali, mandando in tilt un sistema relazionale fondato sulla frenesia, senza tempo per gli affetti o spazio per le attese. Nella decelerazione forzata le parole restano la miglior forma di resistenza e la tecnologia permette una rivoluzione culturale quasi necessaria in cui solidarietà e responsabilità diventano sinonimo di trasparenza.
Le parole continuano a circolare seguendo il flusso del tempo, i teatri aprono i sipari dell’online e le applicazioni sperimentano nuove formule per creare relazioni. Siamo sempre stati connessi, ma forse adesso lo siamo ancora di più. Lo siamo nelle Challenge su Instagram, nelle Skype calls con i colleghi, nelle videochiamate con gli amici, persino cantando sui balconi riusciamo a essere vicini alle persone importanti. Il nostro vocabolario non è mai stato così ricco e ogni parola pronunciata assume un significato autentico, sinceramente indispensabile. Le parole corrono nell’aria, costruiscono rapporti e ci fanno compagnia con significati che avevamo dimenticato, si muovono senza sosta nelle nostre stanze ingarbugliate e non chiedono permesso. Stavolta non occorre immaginare: quella manopola difettosa può essere aggiustata e le frequenze a disposizione diventano preziose opportunità, danno la possibilità di scegliere e aprono finestre sul mondo. Ascoltare e condividere le parole che abbiamo dentro significa uscire fuori, fare un respiro profondo e iniziare una lunga passeggiata. La più bella di tutte.

 

Laura Rondinella   25/03/2020

 

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