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Cantare per chi tace: il Pulitzer 2023 nomina Rhiannon Gibbens

Ad attirare l'attenzione della giuria del più prestigioso riconoscimento statunitense per il giornalismo, la letteratura e la musica, è stata Rhiannon Giddens, una delle artiste americane rivelazione degli ultimi anni. La cantautrice, compositrice e polistrumentista statunitense è stata premiata insieme a Michael Abels per l’opera Omar, andata in scena per la prima volta nell’aprile 2022 a Spoleto Festival USA di Charleston e attesa prossimamente anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto nell’ambito della ritrovata collaborazione artistica tra le due istituzioni.
Nella motivazione della giuria, Omar «è un’opera innovativa e coinvolgente sulla tratta degli schiavi, portati in Nord America dai Paesi musulmani. Un lavoro musicale che rappresenta in modo rispettoso le tradizioni africane e afroamericane, ampliando il linguaggio della forma operistica e trasmettendo al contempo l’umanità di coloro che sono stati condannati alla schiavitù».

La specificità della musica di Giddens si esprime seguendo una linea che esplora la creatività dell'eterogeneità umana. Nei suoi lavori, ripercorre la tradizione folk gaelica, americana, afroamericana, nativo americana, dando vita a canzoni potenti che prendono di mira la discriminazione. Country, blues, jazz e gospel si mescolano nell’esplorazione delle vite di persone messe a tacere, dagli schiavi alle vittime degli omicidi per i diritti civili degli anni Sessanta, agli adolescenti uccisi dalla polizia nelle strade dei centri. In un'intervista del New York Times, Giddens chiama in causa l'universalità del suo messaggio: «Dobbiamo smettere di decidere chi può essere chiamato compositore e chi no. Ci sono un sacco di persone che potrebbero scrivere il prossimo Omar».

Giovedì 6 luglio, in occasione del Festival di Spoleto 66, in collaborazione con Umbria Jazz, l'artista suonerà in Piazza Duomo, accompagnata da Francesco Turrisi, polistrumentista di origini italiane, suo compagno anche di vita. Tra tamburelli assortiti di varia provenienza, pianoforte e fisarmonica, i due artisti interpretano una selezione dai loro album There is no Other e They’re Calling Me Home.

«Sono mista». – afferma Giddens – «Mio padre è bianco, mia madre è nera. E ho imparato costantemente ad andare avanti e indietro tra un mondo e l’altro. E questo mi ha reso ciò che sono». E infatti, la sua musica testimonia di una bellissima verità : quando diversi mondi si intercettano, quando diverse realtà riescono a sposarsi, si può finalmente creare un messaggio forte poiché universale.

Aurore Dupaquier  29/05/2023

 

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