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Il tour “Poco demoscopico” di Mirkoeilcane al Quirinetta: gesti d’amore e di musica del cantautore nella sua città

Mag 13
Mirkoeilcane al Quirinetta Roma Viticulture Quirinetta

Roma, 10 maggio. Il tempo dà una tregua, dopo la pioggia, e lo fa nel momento giusto. Al botteghino del Quirinetta c’è molta gente e manca ancora qualche minuto prima dell’atteso concerto di Mirkoeilcane. In strada, sui marciapiedi a due passi dal locale, vicino al palco, al bancone del bar, ci sono i suoi amici, quelli di sempre o che adesso stanno iniziando ad amarlo, quelli che lo conoscono da una vita o che lo hanno scoperto per caso, ai suoi live per l’Italia e chi a Musicultura, ad esempio; i parenti si guardano intorno, i fan temporeggiano a ritmo di aneddoti sui brani, su come abbiano conosciuto il loro Mirko, “Aò ma te ricordi quanno lo sentimmo per la prima volta?”; poi ci sono i sostenitori “che osano ‘npo di più”: si riconoscono da magliette personalizzate e palloncini verdi, appartengono alla cerchia del Fanclub ufficiale di Mirkoeilcane; loro sono i “pocodemoscopici”, dicitura che ha tutta una storia dietro, che forse sarebbe meglio indagare sulla loro pagina Facebook dove, perché no, iscriversi per condividere video, foto, impressioni e storie. Tra tutti, poi, ci sono tante coppie di fidanzati in attesa di cantare il brano che fa da sottofondo alla loro storia, “quella che mi ricorda la volta in cui”; sì, questa potrebbe anche essere interpretata come un’immagine a tratti ansiogena, però per i più romantici potrebbe apparire come una bella cartolina di una serata da condividere con una persona importante.Mirkoeilcane
In ogni caso erano moltissime le persone al Quirinetta, per la prima data romana del tour “Poco demoscopico” del cantautore. Tutti, chi per un motivo e chi per un altro, erano lì per abbracciare la musica di un ragazzo che, dopo la giusta gavetta, il successo a Sanremo Giovani e dopo aver calcato il palco del concertone del Primo maggio, sta continuando la sua carriera in ascesa senza snaturarsi, mantenendo l’ironia che lo contraddistingue anche quando dice di essere un “cantautore triste”, che sta avendo successo.
Questo lo dimostra il fatto che sul palco Mirko Mancini entra con i suoi compagni di viaggio, gli amici, musicisti che meritano di essere al suo fianco e viceversa: Domenico Labanca (tastiere), Francesco Luzio (basso) e Alessandro “Duccio” Luccioli (batteria). Il concerto inizia partendo dal passato, con i pezzi del suo primo disco omonimo: “Salvatore”, “La giuria”, “La fre(tta)”, “Lady di ghiaccio”, “Incontriravvicinatidelterzotipo”; poi il pubblico rimane in silenzio, all’ascolto del racconto recitato di “Stiamo tutti bene” - brano presentato lo scorso febbraio sul palco dell'Ariston -, che non ha bisogno di essere interpretato o di essere canticchiato, perché è forte, soprattutto tristemente vero. Il silenzio intorno aiuta a sentire, mentre gli occhi sono chiusi.
Mirkoeilcane5Il tempo per ballare e per cantare c’è, con “Epurestestate”, “Se ne riparla a settembre”, “Gusti”, brani contenuti nel secondo album “Secondo me”; e dopo arriva “Beatrice”, duetto con Ilaria De Rosa. Nel frattempo volano palloncini verdi e rossi, quando Mancini e la sua band si divertono con il loro pubblico. Lo meritano, come meritano le canzoni di essere condivise.
Poi non può che arrivare il momento di “Per fortuna”, canzone vincitrice della XXVIII edizione di Musicultura, e che aspira, con il tempo, ad avere sempre più rilevanza, per la vicenda raccontata, nel momento storico che stiamo attraversando; così è anche per “Ventunorighe”, che ricorda uno e tanti Morelli Alberto, di uomini messi in bilico da una società che non è in grado di garantire la dignità di un posto nel mondo e semplicemente, dunque, la vita. Dopo un sorso al bicchiere, Mirko Mancini è pronto per fare di nuovo un passo indietro, in quell’istante in cui tutto è iniziato con “Whiskey per favore”. Poi tutti intonano un coro, a volte anticipando le strofe, presi dalla volontà di condividere ogni istante della serata, in un giorno importante per un cantautore che si esibisce nella sua città, quella rievocata in “Da qui”. Alcuni si stringono forte abbassando lo sguardo, quando viene eseguita “Sulle spalle di Maria”. Loro sanno bene il motivo. 
Il concerto è a pochi minuti dal termine ma già viene richiesto il bis, che non tarda ad arrivare con “Gusti” e “Se ne riparla a settembre”. Si spengono i riflettori sul palco del Quirinetta, ma il tour di Mirkoeilcane continua; dopo esser stato inaugurato alla Santeria Social Club di Milano, passando per il Vinile a Bassano del Grappa, sono in programma per ora altre sei date in giro per l’Italia, ad Aversa (CE), Livorno, Ancona, Torino, Bologna e Sant’Egidio alla Vibrata (TE).

Lucia Santarelli 11/05/2018

 Photo credits: Viticulture Quirinetta

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