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Cashmere WA: al Teatro dell’Orologio va in scena la vita

Presentata in anteprima al Piccolo di Milano lo scorso 19 settembre, per l’edizione 2013 di “Tramedautore”, arriva a Roma e chiude con successo un mese intero di repliche, la pièce del giovane autore Leonardo Staglianò, dal titolo internazionale “Cashemere WA”. Scritta durante una permanenza negli Stati Uniti, la storia è ambientata nel lontano/vicino Alaska. E d’altronde vista la consistenza e la profondità - è davvero il caso di dirlo - di tale messa in scena, non sarebbe stato certamente possibile situarlo altrove.

Protagonista è Ryan (Tiziano Panici), giovane ragazzo dalla lunga barba incolta che, armato di piccone, e in totale solitudine, passa la sua vita scavando dentro una buia galleria, priva di luce, ma soprattutto di vita. Un posto arido, essenziale, cupo…così come la sua vita dal giorno in cui la madre tristemente è scomparsa.

Come in una moderna tragedia greca, vedremo alternarsi sul palco tanti personaggi, rappresentanti ognuno la propria verità. Simboli di quel mito arcaico, e pur sempre attuale, di una famiglia donatrice di vita, come anche di morte. Dalla sorella Amy (Anna Favella), che amorevolmente lo assiste nelle sue più basilari necessità, allo zio Michael (Massimiliano Iacolucci), che da zelante medico si prende per quanto possibile cura di lui; dall’amorevole zia Helen (Stefania Barca) a un burbero e distante padre, Mark (Alessandro Federico), tutti cercano invano di riportare in superficie, umanamente e realmente, il ragazzo, volutamente rinchiusosi nell’impervio guscio. Persino un improvvisato poliziotto, Henry (Massimiliano Franciosa), tenterà l’ardua impresa, ma Ryan è sicuro di sé. Non è impazzito come tutti pensano, lui ha un piano e deve portarlo a termine. Una promessa fatta a quella madre ormai scomparsa, che non può tradire.

Una drammaturgia nuova e intensa, un testo ricco dove tante sono le emozioni pronte ad emergere, quelle degli attori sul palco, come quelle di chi, attento, osserva. Non ci si può perdere un solo istante, tanto meno un sol dettaglio. Una scenografia complessa e curata nei minimi dettagli ricostruisce quell’oscuro antro dove tutto avviene: un letto solitario, una galleria infinita, una giacca appesa al muro, un vecchio specchio adagiato sul pavimento: tutto è lì per un motivo. La regia di Maurizio Panici non lascia nulla al caso, e non disperde parola del solido testo che vi è dietro.

Vincitore della Terza Edizione del Premio di Scrittura Teatrale Diego Fabbri, “Cashmere WA” farà tappa il prossimo 3 novembre al Teatro del Grillo di Soverato (Catanzaro), per due repliche nella stessa giornata. E speriamo, per l’autore e per i bravissimi interpreti, mille altre ancora…

 

(Noemi Euticchio)

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