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"100 metri dal Paradiso": il film

Le  Olimpiadi 2012 sono un grandioso evento e nella pellicola intitolata "100 metri dal paradiso" l’appuntamento internazionale prende ancor di più slancio attraverso la possibilità di poter partecipare ai giochi come squadra unica e individuale quale quella del  Vaticano.

Un film leggero, realizzato con semplicità spesso carente nelle riprese e nella recitazione, però ironico e accattivante, che sfrutta la scia dell’attesa dei preparativi per Londra 2012 e scuote gli animi degli sportivi amanti dell'atletica leggera.

La struttura della trama è attinente ad ogni veritiero evento internazionale, si ricercano gli atleti più talentuosi con la possibilità di poter fare il tempo,  così definito minimo, per poter partecipare alle Olimpiadi. Una Chiesa vestita di lealtà e giustizia, che si batte per i ruoli degli onesti, quasi ad identificarsi  con la fatica e la sofferenza delle ambizioni sportive si possa arrivare a raggiungere grandi risultati.

Vengono toccati tutti i temi, dalla lealtà sportiva alla competitività individuale quest’ultima vista come miglioramento della personalità dell’individuo, verso se stesso e il prossimo.

Protagonista è  un  giovane ragazzino di nome Tommaso che sente il bisogno di accostarsi alla parola di dio, lui è un talento nella corsa, suo padre un ex atleta che vorrebbe a tutti i costi vedere suo figlio correre sul tartan olimpico . Monsignor Angelo  costituisce la squadra del vaticano per fare in modo che il ragazzo possa esprimere al meglio il dono del talento con il quale è nato!

Da un’idea di Raffaele Verzillo  il film non riesce a scuotere le coscienze, ma compie una funzione importante: quella di essere preso come esempio dei concetti di tenacia, passione e lealtà.

In questo caso il ruolo della Chiesa è dominante, si sfruttano tutti i capisaldi fondamentali che appartengono alla disciplina sportiva per esaltare il ruolo di purificazione religiosa e missione verso un'unica voce quella dell'amore.

 

(Silvia Marinelli) 

 

 

 

 

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