Si sono appena spenti i riflettori sulla prima di “Inferno” di Ron Howard e Firenze torna a illuminarsi per la presentazione, a Palazzo Vecchio, della nuova attesissima fiction Rai "I Medici", nata in seno alla co-produzione internazionale Rai Fiction e Lux Vide. Una occasione che ha visto brillare molte stelle del cinema italiano e internazionale, dai nostrani Alessandro Preziosi e Fortunato Cellino, a Dustin Hoffman e Richard Madden.
Presenti nel Salone dei Cinquecento anche i vertici Rai, Monica Maggioni, Antonio Campo Dall’Orto e Tinny Andreatta (Rai Fiction), e le istituzioni, dal sindaco di Firenze, Nardella, al Ministro Franceschini, al premier Matteo Renzi, che ha anche fatto da Cicerone tra le sale di Palazzo Vecchio per mostrarne le bellezze artistiche.
Otto episodi, divisi in quattro serate che andranno in onda in prima mondiale su Rai 1 da martedì 18 ottobre, “I Medici” sono un grande arazzo su cui ripercorrere la storia del Rinascimento italiano. Un dramma familiare tinto di un giallo cupo, l’epopea della prima famiglia di banchieri del mondo è anche un thriller politico: i Medici, anticipando la grande stagione della rinascita borghese e l’ingresso nella storia della classe media, dimostrarono come fosse possibile superare le barriere della casta e divenire protagonisti della scena politica.
La serie si apre con una – chiamiamola così – “intuizione” storica degli sceneggiatori Frank Spotnitz e Nicholas Meyer: l’assassinio del patriarca della famiglia, Giovanni de’ Medici.
“Avevamo trovato un’idea che volevamo sviluppare – ha dichiarato Spotnitz – ma non i personaggi o i conflitti in grado di sostenere una serie intera. Dopo settimane di discussione siamo giunti a una conclusione, considerando non i dati storici, ma piuttosto ciò che non si trovava nei libri di storia. Questo vuoto di notizie nei resoconti storici ci ha portato a supporre che Giovanni fosse stato ucciso – ha continuato l’autore – non sappiamo se sia vero, ma ci furono diversi attentati alla vita di Giovanni, perciò non possiamo neppure essere certi che non sia andata proprio così”.
Questa idea ha creato un perfetto vestibolo alla storia che si aprirà martedì 18 con due episodi dal titolo “Il peccato originale” e “La cupola e la dimora”: una rete dalla trama sottile fatta di sospetti, di intrighi politici, dove si affacciano anche i sentimenti e le vicissitudini di una famiglia che ha rappresentato, non dimentichiamolo, un punto di svolta per la storia del nostro paese.
“Dirigere un film in costume è sempre una sfida interessante, perché richiede una comprensione profonda di una cultura lontana e un’empatia nei confronti di personaggi vissuti in contesti molto diversi dal nostro – ha sottolineato Sergio Mimica-Gezzan, regista della serie – bisogna cercare di pensare come loro, di immergersi nel loro mondo, di solito in poche settimane”.
Mimica-Gezzan non ha dimenticato di rivolgere un plauso agli attori della serie: “una vera e propria forza creativa con cui lavorare. La loro fede nel personaggio era assoluta, la loro dedizione alla verità non conosceva flessioni. Erano alla costante ricerca di un modo per rendere le situazioni e i dialoghi in sintonia con i giganti che ci osservavano dagli affreschi sulle antiche mura toscane”. Un cast stellare, appunto, che è riuscito a cogliere l’essenza dell’immobilismo culturale del Medioevo e la volontà di rinascita insita nella famiglia de’ Medici.
Presente sotto il grande schermo di Palazzo Vecchio anche la cantante inglese Skin, che ha firmato con Paolo Buonvino il brano Renaissance, sigla della serie. “I can’t say that I can change the world (but if you let me) / I can change our word for us”: una composizione nata per celebrare un Rinascimento moderno, fondendo sonorità classiche con gli arrangiamenti e le armonie del rock e dell’elettronica.
Federica Nastasia 17/10/2016