Dimenticate gli intrighi politici di “House of Cards”, le lotte di potere di “Game of Thrones” o gli scontri tra criminali di “Gomorra”. Dal 13 maggio 2016 Infinity ha reso disponibile sul proprio catalogo la prima stagione di un prodotto sconsigliato a chi si prende troppo sul serio, agli emofobici e a chi usa la lente d’ingrandimento per smascherare a tutti i costi l’inverosimile. Ogni sequenza di “Ash vs Evil Dead” è infatti attraversata da un irrealismo in cui dominano splatter e atmosfere lugubri, ma l’autoironia che pervade la serie, creata da Sam e Ivan Raimi con Tom Spezialy, trasmette paradossalmente un maggior senso di verosimiglianza rispetto ad altri tv show orrifici. Ad esempio in “The Vampire Diaries” o “American Horror Story” l’umanità dei personaggi viene mostrata sullo schermo esclusivamente attraverso le loro debolezze e sofferenze. Al contrario, in “Ash vs Evil Dead” violenza e demenzialità si fondono in un delirante ibrido di generi, uno schizofrenico rollercoaster del grottesco che inizia da un pilot diretto con notevole maestria da Sam Raimi, creatore della trilogia de “La Casa”.
Dopo aver rischiato più volte di scatenare l’apocalisse sulla Terra pronunciando ad alta voce le formule magiche del Necronomicon Ex-Mortis, il libro dei morti rilegato in pelle umana e scritto col sangue, Ash Williams vive ormai un’esistenza all’insegna della sedentarietà, della pigrizia e dell’immoralità. Il personaggio interpretato dall’attore Bruce Campbell è rimasto però lo stesso sbruffone di sempre, nonostante il tempo trascorso e il fisico non più asciutto. Di giorno commesso in un grande magazzino, di notte impacciato playboy nei bar, Ash ha solo una preoccupazione, ovvero stringere con più forza una pancera che ricorda vagamente uno strumento di tortura medievale. Risale proprio al Medioevo il suo ultimo incontro con orde di spiriti inferociti, affrontati e uccisi a colpi di fucile a canne mozze, nonché con quella motosega che all’occorrenza prende il posto della protesi alla mano destra, persa a causa del risveglio del demonio.
“Ash vs Evil Dead” si presenta come il seguito de “L’Armata delle Tenebre”, terzo capitolo della saga horror ideata dal regista di “Spider-Man”, ed è ambientata trent’anni dopo, quando Ash, riprende accidentalmente in mano il testo maledetto a causa di una nottata trascorsa a fumare erba in compagnia di una ragazza. Nonostante l’indecisione iniziale, il nostro sceglie di combattere il nemico con l’aiuto di Pablo e Kelly, due colleghi che lavorano nello stesso centro commerciale, mentre una poliziotta e una donna misteriosa in cerca di vendetta sono sulle sue tracce.
Le dieci puntate coniugano sapientemente il dramma e il senso di colpa che attanaglia i personaggi alla comicità straripante che emerge dalle goffe e improbabili situazioni in cui spesso si ritrova il trio dei poveri malcapitati. I protagonisti scoprono lentamente di essere accomunati dalle stesse ossessioni, da quel ritenersi totalmente inadatti alla vita e incapaci di affrontare qualsiasi difficoltà, eppure sempre in grado di sopravvivere, anche dopo aver attraversato insieme l’inferno.
Nei trenta minuti di ogni episodio è l’azione a farla da padrone, con il ritorno della formula westerniana “shoot first, think later”, trasformata da Ash in “shoot first, think never”, espressione che sancisce l’anti-eroicità di un personaggio icona degli anni ottanta, in grado ancora di saper divertire lo spettatore grazie alla comicità slapstick e all’umorismo da redneck. Anche gli effetti speciali sono sempre quelli di trent’anni fa, realizzati artigianalmente e volutamente posticci, con una particolare attenzione al trucco prostetico, mentre la computer grafica viene utilizzata solo per accentuare il trash tipico delle pellicole low budget da cui la serie trae spunto. Menzione d’onore va alle musiche rock, dai Deep Purple agli AC/DC, scelte per scandire alla perfezione il tono e il ritmo delle scene più concitate, intervallate comunque dalle immancabili melodie macabre più classiche.
Non resta che attendere la seconda stagione prevista il 23 settembre 2016 sempre su Infinity, in contemporanea con la messa in onda sul canale americano Starz.
Andrea El Sabi 05/06/2016