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On!Stage Festival: Lured di Frank J. Avella all'Off Off Theatre

All’Off Off Theatre, il 25 gennaio, nell’ambito della rassegna teatrale dell’On!Stage Festival, è andato in scena Lured, spettacolo scritto e diretto dal drammaturgo italoamericano Frank J. Avella e da Carlotta Brentan, che in questa occasione è anche attrice. Ispirato a fatti realmente accaduti, sebbene romanzati, "Lured" racconta le drammatiche violenze subite dalla comunità LGBTQ in Russia nel 2014. In quell’anno, infatti, numerosi video online mostravano i membri di un’organizzazione, la Occupy Pedophilia, torturare brutalmente alcune vittime omosessuali. Questi gruppi di vigilanti affermavano di essere al servizio della Grande Madre Russia e il loro obiettivo era proteggere i bambini russi dalla comunità gay, accusata di pedofilia. Organizzando dei “safari”, adescavano vittime ignare e le umiliavano verbalmente e fisicamente.

La scena si apre su una squallida stanza in cui sono riuniti tre personaggi: Valentin (Marc Lombardo), Zhanna (Carlotta Brentan) e Yuri (David Joseph Volino). Aspettano l’arrivo della loro vittima, Sergei, (Kalen J Hall), che hanno attirato lì con un falso pretesto. L’arrivo del ragazzo, ignaro di tutto, è seguito da un’immediata escalation di violenza: insulti omofobi, pugni e sevizie, il tutto mentre Zhanna riprende con il telefonino. Tuttavia, quello che sembra un atto di violenza gratuito e brutale nasconde un lato ancora più oscuro. È un tentativo di vendetta: poche settimane prima, infatti, Sergei e la sua fidanzata, la sadica e crudele Tatiana (Cali Gilman) avevano adescato, grazie all’aiuto di Evgeny (Brendan Daugherty), Dimitry (John DiMino), fratello di Zhanna e compagno di Valentin. Dopo le numerose violenze e l’abuso sessuale compiuto da Sergei per ordine di Tatiana, Dimitry era finito in ospedale. Dopo due giorni di agonia era morto. Catturando Sergei, i tre ragazzi lo avevano torturato con la stessa brutalità di cui era stato vittima Dimitry. Avevano ripetuto gli stessi insulti, le stesse minacce. In questo modo, il confine tra vittime e carnefici si era assottigliato, diventano labile e incerto.

In quei 70 minuti, si assiste ad uno spettacolo di una violenza inaudita, che lascia senza fiato, con una morsa allo stomaco. Lodevole il lavoro degli attori, in particolare Cali Gilman ha reso in maniera convincente la lucida crudeltà di una donna come Tatiana, che crede davvero nella sua missione di epurare la Russia dalla devianza che l’ha resa debole.

In scena, dunque, è rappresentata non soltanto una cruda vicenda, ma anche in che modo gli esseri umani reagiscono alla violenza. In alcuni casi, diventano bestie, animali feroci, attaccano per non essere attaccati. Altre volte, invece, restano immobili, come annientati dall’odio e dal male. Questo è ciò che succede a Yuri: incapace di torturare ancora Sergei, resta lì sul palco, in stato catatonico a fissarsi le mani sporche di sangue, incapace di reagire. “Non è abituato alla natura umana” dice Valentin. Forse è così, non è abituato, non siamo abituati al lato bestiale e oscuro che è dentro di noi.

Nel breve incontro che si è tenuto dopo lo spettacolo, il pubblico ha avuto la possibilità di fare qualche domanda al regista e ad alcuni degli attori. E' stato menzionato, brevemente, anche il tema della sicurezza online; la complessità, per gli attori, di affrontare un simile testo e portarlo in scena. Infine, abbiamo chiesto al regista quale fosse la reazione del pubblico alla vista di uno spettacolo così intenso.
“Restano sopraffatti – ci ha risposto - sono scioccati da tutto questo, alcuni restano in silenzio, incapaci di parlare. Altri, invece, mi fanno domande, chiedono, perché hanno il bisogno di sapere la verità”.
Replicato il 26 gennaio all’Off Off Theatre, "Lured" ha chiuso la rassegna teatrale dell’On!Stage Festival, lasciando dietro di sé animi in tumulto.

Maria Castaldo – 26/01/2019

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