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A Roma nuovo laboratorio di recitazione con Elena Arvigo

L’attrice e regista Elena Arvigo, una delle personalità più interessanti della scena eatrale italiana, terrà un nuovo laboratorio di recitazione dall’8 all’11 marzo a Roma, presso Fivizzano 27 al Pigneto. Il laboratorio si concentrerà sull'analisi del monologo inteso come flusso di coscienza .
Il corso è rivolto agli attori, ma sono benvenuti registi e drammaturghi che vogliano indagare il processo di creazione e distrazione del pensiero nell'invenzione del flusso interiore del monologo.

Le questioni sulle quali si articolerà il lavoro sono: Come rendere vivo il flusso di dis/attenzione; Come rendere la paura un'amica; Come dominare il pensiero attraverso la distrazione e il gioco.
Il personaggio da costruire prima di tutto è quello dell’attore "vivo" e pensante in grado di scegliere i suoi pensieri, condurli e farsi attraversare da essi, nello stesso istante. "Pensare bene" porterà a "sentire bene" e ogni azione sarà organica.
Il lavoro consiste nel trovare il “gate “ - la porta d’accesso - che ci permette di entrare in quel particolare “nuovo mondo” e offrire quelle parti di noi che possono essere utili per raccontare la storia che abbiamo scelto di regalare al pubblico . Il personaggio sarà cosi tutt'uno con il corpo e il pensiero dell’attore "libero". Trovare una nuova pelle.
Questo lavoro creativo dell’attore non è un lavoro registico in senso stretto, ma può aiutare il regista e contribuire poeticamente alla costruzione dello spettacolo nella sua interezza. L'attore è libero nella misura in cui si prende la responsabilità dello stare in scena. Anche la disobbedienza ha le sue regole e presuppone una presa di responsabilità .
L'obiettivo è aiutare l'attore a comprendere il suo approccio alla recitazione - alla rappresentazione di se' - e renderlo completamente libero di fluttuare tra i propri pensieri e quelli del personaggio attraverso il testo - in un gioco di equilibrio continuo tra l'attenzione e la distrazione, la paura e lo slancio verso.
Con un buon allenamento si può imparare a non difendersi dall'imprevedibile e il teatro è un luogo sicuro per poterlo sperimentare .
Dopo il primo appuntamento, concentrato su 4:48 Psychosis di Sarah Kane e i monologhi dell'Amleto (testi che potranno essere ripresi durante il corso) campo da gioco di questo laboratorio saranno i monologhi e i dialoghi contenuti nelle opere di Céchov.
Il lavoro procederà dall'analisi del testo alla creazione delle immagini necessarie per inventare il proprio "racconto" e renderlo unico e specifico.
Nell'affrontare il lavoro, avere una buona memoria dei brani è condizione importante, ma non fondamentale per poter lavorare sul testo. Avere a memoria un testo crea solo l'illusione ottica di proteggere dal "non avere nulla da dire". Tuttavia ognuno è maestro di se stesso, dunque ognuno si senta libero di approcciarsi al testo compiendo delle scelte fin dal principio. Niente deve rappresentare un ostacolo.
Per informazioni contattare il numero 3408150053.

Maresa Palmacci 06-03-2018

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