Dopo le date al Teatro Bonci di Cesena, dal 28 dicembre al 2 gennaio (da martedì a giovedì ore 20.30, venerdì 22.00, sabato 19.00 e domenica 16.00) arriva al Teatro Storchi di Modena Pour un oui ou pour un non, il testo di Nathalie Sarraute – una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento – tradotto e diretto dal maestro dello spettacolo Pier Luigi Pizzi: sul palcoscenico, insieme dopo tanti anni, due esperti manipolatori del linguaggio come Umberto Orsini e Franco Branciaroli.
La replica di San Silvestro, venerdì 31 dicembre, inizia alle ore 22.00 per aspettare e salutare insieme il nuovo anno: al termine dello spettacolo è previsto un brindisi.
Per ERT / Teatro Nazionale lo spettacolo sarà rappresentato anche al Teatro Arena del Sole di Bologna, dal 6 al 9 gennaio.
Come possono le parole “non dette” o le intonazioni ambigue provocare malintesi e guastare definitivamente il rapporto di due vecchi amici?
Nathalie Sarraute, che si è dedicata a lungo alla professione di avvocato, esercizio d’elezione per l’uso della dialettica, nella sua pièce più rappresentata mette al centro la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità. La sua drammaturgia occupa un posto di primo piano nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano.
Due amici si ritrovano dopo un non motivato distacco e si interrogano sulle ragioni della loro separazione. Scavando tra le pieghe delle conversazioni, i due scoprono che sono stati i silenzi e soprattutto le ambiguità delle intonazioni dei discorsi a deformare la comunicazione, aprendola a significati multipli e svariati, generando malintesi.
Ogni parola può essere interpretata dalla disposizione d’animo di chi l’ascolta. Questo è il tema centrale di Pour un oui ou pour un non, titolo che si può semplicemente tradurre con Per un sì o per un no ma che in realtà significa molto di più e che nella nostra lingua ha solo un’apparente valenza speculare. Per un sì o per un no è quel nonnulla che può cambiare tutto, che provoca lacerazioni profonde e ferite insanabili.
Nella sua complessità, la prosa della Sarraute è un terreno ideale per due straordinari attori come Umberto Orsini e Franco Branciaroli.
U.s. 21/12/2021
foto di Amati Bracciardi fornita dall'ufficio stampa