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“Suspension” il primo lungometraggio straniero presentato al Fantafestival

Canada, 2015
regia di Jeffery Scott Lando
interpreti Ellen MacNevin, Johannah Newmarch, Sage Brocklebank, Connor Fielding, Taylor Russell, Duncan Ollerenshaw, Courtney Page Theroux

Un lungo piano sequenza dall’alto segue un camioncino che attraversa la campagna. I colori sono azzerati, il contrasto è al massimo. Sullo schermo pare scorrere un foglio di carta macchiato di china nera. La telecamera si ferma e compare la prima macchia di colore: le pareti rosse acceso di un fienile.
Così inizia il primo lungometraggio che apre il primo giorno del Fantafestival.
Prodotto in Canada, “Suspension”, per la regia di Jeffrey Scott Lando - 45 anni e alle spalle una lunga produzione di film horror/thriller - racconta la storia di Emily (Ellen MacNevin).
La ragazza ha un tragico passato, suo padre si è macchiato di omicidio, e come se non bastasse a scuola è vittima di bullismo. Chiamata “the freak”, Emily trova nel disegno conforto, sublimando così una realtà troppo problematica. I suoi disegni sono carichi di violenza, ricompare il tratto a china e il rosso brillante, e raccontano la storia di un misterioso assassino, alter ego del padre. I disegni prendono forma, e come per "Sucker Punch" di Zack Snyder, un’altra realtà prende vita caratterizzata da toni freddi per far risaltare, sempre, il sangue rosso sgargiante.
Scene succosamente splatter sono disseminate qua e là e in certi momenti la dimensione orrorifica si sospende per dare spazio a scene quasi parodistiche del genere.
Con una colonna sonora che attinge dal panorama elettronic post modern rock, la storia scritta da Kevin Mosley, illustra gli effetti della dissociazione dalla realtà, quando l'irreale vince sul reale. Un immaginario che, come una matrioska, contiene altro immaginario e che, quindi, secondo le regole algebriche, finisce per diventare vero.

Angela Parolin 23/06/2015

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