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Predestination: thriller fantascientifico dei fratelli Spierig

Regia: Peter e Michael Spierig
Fotografia: Ben Nott
Scenografia: Matthew Putland
Montaggio Matt Villa
Costumi: Wendy Cork
Trucco: Tess Natoli
Effetti Speciali: Steve Boyle
Musiche: Peter Spiering
Prodotto da: Blacklab Entertainment e Wolfhound Pictures
Distribuito da: Notorius Pictures
Dal 1 luglio al cinema
Il Barista: Ethan Hawks
La madre nubile: Sarah Snook


"Predestination", prodotto da Notorious Pictures, è un thriller fantascientifico diretto a quattro mani dai fratelli Michael e Peter Spierig.
Dopo “Daybreakers – L’ultimo vampiro” (2009), il sodalizio artistico tra i registi e l’attore Ethan Hawke viene confermato da un’opera che non è solo uno sci-fi delirante, ma si connota come un’investigazione intimista e psicologica delle personalità che popolano il racconto.
Basato sul racconto di fantascienza “Tutti i miei fantasmi” di Robert A. Heinlein, del 1959 (edito da Mondadori), il film stravolge completamente il concetto di linearità del tempo, intersecando passato futuro e presente in una prosecuzione dei fatti distopica, allucinatoria.
La storia si fonda sui claustrofobici viaggi nel tempo di un Barista misterioso, coinvolto da un’agenzia segreta con l’obiettivo di far fuori un pericoloso terrorista che mette a repentaglio migliaia di vite umane.
In un bar della New York anni ‘70 assistiamo al dipanarsi di numerose storie destinate a coincidere in un tempo indefinito, fulcro di tutto sono una giovane donna, “la madre nubile” (una splendida Sarah Snook che incarna al contempo un ruolo maschile e femminile) e un racconto perturbante.
Parallelamente, in un luogo indefinito per spazio e tempo, c'è un uomo che rischia la vita nel tentativo (fallito) di disinnescare una bomba pronta ad esplodere.
Un altro tempo, un altro luogo e l’agente protagonista comincia a confondersi e noi con lui, assorbiti da un meccanismo di svelamento parziale di ogni movimento su cui si basa la narrazione.
Pensato come un enorme puzzle cinematografico, "Predestination" risulta, infine, estremamente coerente grazie alla messa in scena di uno script di difficile resa filmica che i registi riescono a non relegare a semplice racconto affidato al dialogo.

Olivia Fanfani 02/07/2015

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