Premiato per la Miglior sceneggiatura a Un Certain Regard del Festival di Cannes 2022 e candidato agli Oscar® 2023 come Miglior Film Internazionale, Mediterranean Fever è una commedia dalle sfumature noir distribuita da Trent Film, che racconta dell’amicizia fra due uomini che vivono in Israele: Waleed (Amer Hlehel) e Jalal (Ashraf Farah).
Il primo è uno scrittore depresso che “non sta scrivendo niente da un bel po’”, il secondo invece è un inguaribile ottimista immischiato in affari loschi. L’incontro fra queste due persone che sono così diverse, renderà la storia a tratti comica a tratti cupa, ma così inesorabilmente umana. La scelta della città di Haifa non è casuale, sia perché un terzo della sua popolazione è palestinese, sia perché più di altre provincie israeliane possiede moltissimi luoghi abbandonati e aree distrutte dall’occupazione del 1948, come Wadi Saleeb, Wadi Nisnass che si vedono bene in Mediterranean Fever.
Sullo sfondo di questa storia c’è quindi un Israele che deve fare i conti con la Questione Palestinese, che la Haj affronta entrandovici in punta di piedi, decidendo di non studiarne più gli effetti su un gruppo di persone come era successo nel suo primo film Personal Affairs, ma di analizzare quello che è il disagio di un uomo solo, quello appunto di Waleed.
“Sono una regista che ha uno stato d'animo generalmente malinconico, che si appaia al senso dell'umorismo" - ha dichiarato Maha Haj - "Attraverso questo personaggio maschile immaginario (Waleed) ho portato all'estremo le mie opinioni e i miei pensieri quotidiani.”
In questa amicizia inaspettata, Waleed che è un “depresso funzionante”, come lo definisce la Haj, pensa che Jalal sia l’unica persona in grado di fargli tornare la voglia di scrivere e forse anche di vivere, eppure non sa che proprio questa frequentazione lo porterà ad esplorare il lato più intimo e più oscuro di se stesso.
Ilaria Ferretti 21/04/2023